Con il precipitare della situazione Fukushima le regioni meridionali respingono le ipotesi di nuove centrali.
L'effetto Fukushima - specie dopo le notizie degli ultimi giorni - condiziona anche nelle regioni del Sud le posizioni che, fino all'altro ieri, erano più entusiastiche. Dai governatori meridionali arrivano quattro netti "No" e un solo "Ni". Il governatore Stefano Caldoro, in passato possibilista sul ritorno nucleare in Campania, adesso manifesta maggiore cautela: "Il Governo - dichiara - quando deciderà, lo farà d'intesa con le istituzioni locali. Non si può affrontare questa materia con posizioni strumentali o ideologiche". Dalla Basilicata il governatore Vito De Filippo è netto: "Abbiamo detto no con chiarezza al tentativo di riprodurre il deposito fatto qualche anno fa, e siamo pronti a ribadire la stessa posizione in ogni sede". Toni ancora più duri in Puglia. Il Presidente, Nichi Vendola, annuncia battaglia: "Una scelta affaristica - dichiara - dovranno venire con i carri armati per imporre le centrali atomiche nella nostra regione". Per continuare con la stessa musica in Calabria e Sicilia. Il governatore Giuseppe Scopelli ha più volte ribadito il suo "No" e il presidente siciliano Lombardo: "Saremo irremovibili e ci batteremo anche a costo di barricarci al di là dello Stretto per impedire che i piani sul nucleare includano la Sicilia". [...]

Da "Il Sole 24 Ore Sud" del 20 aprile 2011 (pag. I e II)       -