Il rischio di infiltrazioni criminali nel business delle energie rinnovabili c'è. Il boom da primato per la Puglia mette in allarme la Regione. E il Vicepresidente Loredana Capone lancia un "Sos" al prfetto di Bari, Carlo Chilardi: "Le chiedo di valutare le possibilità di convocare una apposita riunione con i Prefetti pugliesi e la Regione su questo tema, per approfondire questioni e definire possibili comuni iniziative". Oggi, intanto, il governatore Nichi Vendola e l'Assessore all'Ambiente, Lorenzo Nicastro illustrano un disegno di legge che fissa altri, nuovi paletti per l'insediamento di impianti di produzione di energie rinnovabili. A riprova che alla Regione non nascondono le difficoltà di porre argini anche normativi all'invasione di pale eoliche e pannelli fotovoltaici. Capone ammette: "Negli ultimi anni abbiamo visto crescere l'interesse imprenditoriale per gli insediamenti di impianti di produzione di energia elettrica alimentati da fonti rinnovabili. E la causa è nel cosiddetto "conto energia", i cospicui incentivi riconosciuti a livello nazionale in favore di tali iniziative, connesso alle condizioni ambientali favorevoli, che hanno concentrato sulla Puglia un interesse insediativo di dimensioni straordinariamente rilevanti". La Regione ha predisposto linee procedimentali ma non bastano, ammette il Vicepresidente pugliese che quindi invoca "la collaborazione con le Prefetture pugliesi, al fine di scongiurare ogni possibile fnomeno distorsivo in tali iniziative di impresa, con riguardo alla prevenzione rispetto a eventuali infiltrazioni di tipo criminale nell'ambito di questa rilevante attività economica".[...]

Da "La Repubblica Bari" del 26 gennaio 2011 (pag.III)       -