Il Sole 24 Ore - La nuova stagione dei Distretti

Immagine associata al documento: Il Sole 24 Ore - La nuova stagione dei Distretti Dati per spacciati già prima della crisi che - si temeva - li avrebbe spenti del tutto, i distretti industriali italiani si avviano a vivere una "stagione nuova", di cui proprio la crisi ha contribuito a creare i presupposti.
Una metamorfosi che comporta un prezzo da pagare: la polarizzazione, per usare la definizione del terzo rapporto annuale sull'economia dei distretti industriali del servizio studi di Intesa Sanpaolo. Selezione darwiniana, per dirla con altre parole, tra imprese che hanno giocato "d'attacco" contro le conseguenze della crisi e quelle che, alcontrario, hanno adottato strategie "di difesa".
Le prime hanno trovato - anche nel distretto - la spinta per affrontare il calo della domanda, le altre non sono riuscite né ad innovare né a stabilirsi nei nuovi mercati, quelli che oggi garantiscono crescita della domanda e dei margini. "Le crisi sono dolorose - ha osservato Andrea Beltratti, presidente del consiglio di gestione di Intesa Sanpaolo presentando il rapporto insieme al ceo Corrado Passera - ma hanno potenzialità da non sottovalutare. Sono l'occasione per dimostrare chi sono i migliori".

Nei 101 distretti individuati dal servizio studi di Intesa Sanpaolo guidato da Gregorio De Felice, il 2009 è stato un anno più difficile rispetto alle aree industriali non distrettuali. Il fatturato ha registrato un calo del 19,8% e i margini operativi netti medii sono diminuiti al 3,1% rispetto al 4,4% dell'anno prima. "Le previsioni attuali - ha affermato Passera - indicano che nel triennio 2010-2012 recupereremo solo la metà del fatturato che i distretti hanno perso nel 2008-2009".
Questa la fotografia generale scattata dal rapporto che ha confrontato i bilanci 2007-2009 di più di 55mila imprese manifatturiere italiane (di cui 10.600 appartenti ai distretti) con almeno un milione di euro di fatturato. Molte imprese distrettuali, però, "hanno continuato a crescere a ritmi sostenuti anche nel 2009": per il 9% il fatturato è aumentato di oltre il 10% e un 5% addirittura più del 20%. Quasi un quarto di esse ha mantenuto margini in termini di Ebitda superiori al 10% e una su dieci addirittura superiori al 15%. Per il 2010 si stima che il fatturato dei distretti sia cresciuto del 7,1%, mezzo punto in più dell'intero manifatturiero grazie alla "maggiore propensione all'export" (+38,8% verso la Cina nei primi nove mesi, performance nettamente migliori delle pur buone dell'intero manifatturiero) e al "maggiore dinamismo sui mercati ad alto potenziale". Un recupero parziale, segnato dal quel 70% di imprese distrettuali che alla fine dello scorso anno avevano livelli di vendite ancora inferiori a due anni prima, e destinato ad accentuare la distanza che separa le imprese migliori da quelle in difficoltà. In termini di margini operativi le prime hanno tenuto mentre le altre hanno accusato "un vero e proprio crollo". Nel 2010 la tendenza è proseguita ed è aumentata la percentuale di aziende "eccellenti" nei distretti con buone performance sia in termini di fatturato che di margini operativi. [...]

Da "Il Sole 24 Ore" del 25 gennaio 2011 (pag.IV)

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Data Pubblicazione sul portale: 25 Gennaio 2011
Fonte: Il Sole24Ore
Aree Tematiche: Sistema Puglia, Rassegna Stampa
Redazione: Redazione Sistema Puglia
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