Con direttiva del 23 giugno 2010 il Ministro dell'interno, Roberto Maroni, ha rivolto ai prefetti una serie di istruzioni relative ai controlli antimafia preventivi nelle attività a rischio di infiltrazioni da parte delle organizzazioni criminali.
Dopo averne dato comunicazione al Consiglio dei ministri, riunito nella stessa giornata, il ministro ne ha illustrato contenuti e obiettivi in una conferenza stampa a Palazzo Chigi.
"Un'altra iniziativa importante sul terreno della prevenzione delle infiltrazioni mafiose, soprattutto negli appalti pubblici e nella realizzazione delle grandi opere", ha detto Maroni,
"iniziativa che è stata sollecitata e proposta nell'ultima audizione della Commissione antimafia, a cui ho dato seguito".
Il documento riguarda i controlli sulle attività imprenditoriali soggette ad appalto pubblico legate alle cave, ossia gli impianti di estrazione: gestione del ciclo del calcestruzzo e degli inerti, trasporto terra, smaltimento in discarica dei residui di lavorazione e dei rifiuti, servizi di guardiania, noli a caldo e a freddo.
E' stato riscontrato, infatti, che l'infiltrazione mafiosa tende ad annidarsi in attività che si pongono a valle dell'aggiudicazione, e che interessano, in maniera particolare, il ciclo degli inerti e altri settori collaterali. In tale ambito, fatta eccezione per le figure assimilate al subappalto, in base all'art. 118 del decreto legislativo 163/2006, non è prevista l'effettuazione di verifiche antimafia, tranne che ciò non derivi da accordi di legalità che estendano le cautele antimafia all'intera filiera degli esecutori e dei fornitori.
La direttiva rientra nell'ambito di una più vasta attività di prevenzione: tra gli strumenti già operativi, indicati dal ministro come particolarmente utili, le cosiddette "white list", elenchi tenuti presso le prefetture competenti in cui vengono iscritti gli operatori economici, i fornitori e prestatori di servizi per i quali è stato escluso, in base a rigorosi accertamenti e una costante attività di monitoraggio, il pericolo di infiltrazioni mafiose.
Fondamentale per l'individuazione di queste imprese affidabili è, secondo Maroni, la collaborazione, già avviata, tra ministero dell'Interno, prefetture e associazioni di imprese attraverso il sistema pattizio dei protocolli, che la direttiva punta a valorizzare.
Scarica la
direttiva del ministro dell'interno - [
Scarica .pdf - 123 Kb][
Apri .pdf ]