Italia e Africa partner nel business

Immagine associata al documento: Italia e Africa partner nel business Italia e Africa partner nel business. Dopo il successo dello scorso anno, ritorna il meeting internazionale che porterà a Roma, il 1 e 2 luglio, 19 ministri dell'area sub sahariana, dal Senagal al Mozambico. A promuovere l'evento è il Ministero dello Sviluppo Economico con il Vice Ministro al Commercio Estero, Adolfo Urso e la SIMEST, la società per le imprese all'Estero. Sono attese circa 500 aziende italiane che si confronteranno sui temi dell'agroindustria, infrastrutture, materie prime.

Presenti anche il Ministro degli Affari Esteri, Franco Frattini, quello per l'Agricoltura, Giancarlo Galan e il sindaco di Roma, Gianni Alemanno. Numerosi gli imprenditori presenti, tra questi Paolo Zegna, Vice Presidente di Confindustria, Luisa Todini, Vice Presidente della Federazione Europea delle Costruzioni, Giancarlo Lanna e Massimo D'Aiuto, rispettivamente presidente e amministratore delegato di Simest, Umberto Vattani presidente di Ice e Alessandro Castellano, amministratore delegato di Sace. Ospiti d'onore, tra gli altri, Elham Mahmoud Ahmed Ibrahim, Commissario per le Infrastrutture e l'Energia dell'Unione Africana e Rhoda Peace Tumusilime, Commissario per lo sviluppo rurale e agricoltura dell'Unione Africana.

"Nel continente africano - ha anticipato il Vice Ministro Urso - si gioca, ora più che mai, la grande sfida per il futuro perché l'Africa è il più grande giacimento di risorse dell'umanità. Insieme all'Africa mediterranea, di cui l'Italia è diventato il primo partner commerciale, c'è l'Africa sub-sahariana che, finora, è stata considerata il buco nero della globalizzazione. Con il continente africano va cambiata la politica dei rapporti. Il forum sarà l'occasione per rafforzare le politiche di partenariato: non solo aiuti ma intese per lo sviluppo".

È ambizioso il Progetto per l'Africa che verrà presentato in occasione del Forum e predisposto dal Ministero dello Sviluppo. "Puntiamo - ha spiegato Urso - a raddoppiare entro 3 anni il valore sia dell'export tricolore che degli investimenti nell'area arrivando alla soglia, rispettivamente, di 9 miliardi di esportazioni e 150 milioni di investimenti". Per questo motivo - ha ricordato il Vice Ministro - sono state realizzate nell'arco dei mesi scorsi diverse missioni nell'area: dall'Angola al Kenya, dal Mozambico all'Etiopia e alla Tanzania, mercati apparentemente marginali ma che hanno registrato - nonostante la crisi economica internazionale - un incremento delle esportazioni tra il 4-5%. Il Piano per l'Africa Sub Sahariana punta su 2 direttrici che verranno illustrate durante i lavori: la promozione degli investimenti attraverso il cosiddetto counter trade (il moderno baratto) e la promozione del capitale umano tramite interventi di microcredito.

"Oggi gli stati africani del sub sahara - ha concluso Urso - sono legati da un accordo di libero scambio che coinvolge 26 stati creando una zona a dazi zero che interessa 530 milioni di persone con un PIL di 624 milioni di dollari. Le due superpotenze economiche mondiali, Stati Uniti e Cina si sono già mosse, soprattutto per l'approvvigionamento delle fonti energetiche. Noi non possiamo restare alla finestra. E siamo consapevoli che la ripresa globale sarà trainata oltre che dalle tigri asiatiche dalle pantere africane. Per questo vogliamo essere della partita".       -          
 
Data Pubblicazione sul portale: 29 Giugno 2010
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Fonte: Ministero del Commercio Internazionale
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Redazione: Redazione Sistema Puglia
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