Più rosa che rossa. Per la sua nuova giunta, sette ne aveva promesse, Vendola, e sette ne ha nominate appena quattro ore dopo la proclamazione in Corte d'appello. Il numero "sette" è la cifra del Vendola ter, perchè sette sono anche gli assessori esterni. Nell'esecutivo, del resto, anche se il Pd conferma i numeri (sei assessorati), è di marca "vendoliana" la maggioranza degli assessori (tre tecnici, due Sel, uno per parte a "La Puglia per Vendola" e alla "Federazione sinistra verdi") con l'Idv a fare da ago della bilancia. E nella giunta regionale più "rosa" d'Italia, a farla da padrone è il mondo delle professioni. E a dimostrazione che per il governatore quello della legalità era il filo conduttore delle sue scelte, c'è la preponderante presenza di avvocati, senza contare l'innesto di un magistrato come Lorenzo Nicastro in una delega delicata come quella dell'ambiente. Poi docenti, universitari e non, medici e due ex parlamentari (Dentamaro e Sasso). Nessun imprenditore, se si esclude Dario Stefàno che, però, ha fatto il manager cominciando a Milano con la Pirelli, finendo nella giunta di Confindustria Puglia prima dell'impegno in politica cinque anni fa.
Sui nomi nessuna sorpresa, se non un balletto in casa Pd sulla vicepresidenza che nel giro di ventiquattr'ore è rimbalzata da Marida Dentamaro a Elena Gentile per finire al punto di partenza con la conferma dell'uscente Loredana Capone che dovrebbe disinnescare la mina vagante Michele Emiliano. [...]

Da "la Repubblica Bari" del 28 aprile 2010 (pag. II)       -