"Prima di un parto ci sono le doglie ma poi, al momento della nascita, c'è il tempo della gioia". Stempera e chiude così malumori e trattative a porte chiuse che alla fine hanno confermato l'ultima ipotesi di composizione, variando solo la delega alla vicepresidenza: sarebbe dovuta andare alla Dentamaro (unica assente perché in Australia per impegni precedenti; avrà Federalismo e Sud) ma è rimasta alla Capone (che sul punto dice: "Spesso è importante la discussione e raggiungere un risultato condiviso perché, se lo è, il percorso è stato buono. Se il risultato accontenta territori, forze politiche e rappresentanti istituzionali allora è humus di buona politica"). La 2° legislatura di Vendola, primo fra i presidenti della giunta pugliese a bissare il mandato ("ma non è l'unico mio successo"), è senza dubbio nel segno delle donne e di una totale parità di genere, forse unica in Italia: "E' una scelta culturale e simbolica, più di un risarcimento morale, non ci sono quote rosa ma l'abbattimento della barriera della discriminazione, pareva un atto di velleitarismo indicare come priorità la parità ma ci siamo riusciti, mi prendo la libertà di imporre un governo che è fatto a metà da donne e metà da uomini perché la società è fatta così: è una vergogna, una mutilazione della rappresentanza la presenza in Consiglio di appena 3-4 donne con 70 o 78 eletti".[...]

Da "Puglia - Quotidiano di vita regionale" del 28 aprile 2010 (pag. I e VIII)       -