Edilizia, urge concertazione

  Il fronte compatto delle associazioni edili tende la mano al governo e si dichiara pronto a riprendere il confronto sulla normativa riguardante la sicurezza nei cantieri. Ricordando, però, a Palazzo Chigi l'impegno preso sul fronte di una stretta concertazione con tutte le parti sociali. «Abbiamo molto apprezzato, affermano in un comunicato congiunti i vertici di Cna Costruzioni, Anaepa Confartigianato e Aniem Confapi, «la decisione del ministro del lavoro, Cesare Damiano, di attivare un tavolo di confronto con le associazioni imprenditoriali e i sindacati dei lavoratori del comparto edile sull'insieme delle tematiche della sicurezza del lavoro e della lotta al lavoro irregolare. Nella prima riunione del tavolo, nel dicembre scorso, era stato preso l'impegno a lavorare per la definizione di un avviso comune su questi argomenti». L'annuncio dato nei giorni scorsi da parte del numero uno del dicastero di via Flavia della presentazione, in tempi brevi, di un disegno di legge delega sulla sicurezza sembra, però, gettare un ombra sulla volontà di tenere davvero conto dei lavori del tavolo. Sulla sicurezza e sul contrasto del lavoro nero c'è già una normativa assai ampia Si tratta di farla funzionare e di monitorare l'efficacia delle varie disposizioni, piuttosto che aggiungere ulteriori obblighi ed altri adempimenti cartacei», continuano le associazioni. «Gli interventi legislativi sul settore delle costruzioni si stanno moltiplicando, con costi sempre più rilevanti per un mondo fatto prevalentemente di piccole imprese». Il rischio che CNA Costruzioni, Anaepa Confartigianato e Aniem Confapi paventano è che l'eccesso gere il lavoro irregolare e garantire maggiore sicurezza ai lavoratori, finisca per far scivolare numerosi operatori nel sommerso. Per questo, ribadiscono, è essenziale il confronto tra governo e forze sociali per individuare le azioni realmente efficaci e semplificare laddove è necessario. «In particolare», si legge nella nota comune, «sulla verifica dell'idoneità tecnico-professionale delle imprese che entrano nel comparto (che dovrebbe essere uno degli aspetti normativo dell'annunciato testo unico) occorre un provvedimento complessivo, che regolamenti le modalità di accesso al settore». Al tavolo dei governatori le associazioni hanno, infatti, proposto la presentazione di un progetto di legge che definisca i requisiti per esercitare un'attività di impresa nel comparto delle costruzioni. Un provvedimento basato sul possesso di requisiti minimi soggettivi e oggettivi da parte delle nuove imprese, dove è di importanza centrale la formazione, e non l'introduzione di barriere all'ingresso. «Solo con il confronto e la collaborazione tra tutti i soggetti interessati si possono ottenere risultati che consentano di perseguire con successo gli obiettivi condivisi, concludono le associazioni, «senza provocare effetti negativi sullo sviluppo di un settore che ha dato in questi anni un contributo decisivo alla tenuta dell'economia del nostro paese e che da qualche tempo invece sta registrando un rallentamento.       -          
 
Data Pubblicazione sul portale: 17 Gennaio 2007
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Fonte: CNA
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Redazione: Redazione Sistema Puglia
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