Assonime pubblica le "Linee guida per il finanziamento alle imprese in crisi"

Immagine associata al documento: Assonime pubblica le "Linee guida per il finanziamento alle imprese in crisi" Assonime pubblica la versione definitiva delle "Linee guida per il finanziamento alle imprese in crisi". Il progetto nasce dalla ricerca promossa dall'Università di Firenze in collaborazione con Assonime e con il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili, con lo scopo di suggerire prassi virtuose e comportamenti idonei a incentivare le operazioni di finanziamento alle imprese in crisi. La nuova legge fallimentare ha radicalmente modificato il processo di ristrutturazione di un'impresa in crisi, attribuendo un ruolo di rilevante importanza all'ingresso di nuova finanza, sia nelle soluzioni stragiudiziali sia nelle procedura concorsuali non liquidatorie. Le nuove opportunità stentano, tuttavia, a tradursi in comportamenti operativi, i quali necessitano del consolidarsi delle interpretazioni giurisprudenziali e soprattutto dell'affermarsi di buone prassi.

A tal fine le Linee guida per il finanziamento alle imprese in crisi individuano e promuovono modelli di comportamento che appaiono utili per sfruttare le opportunità esistenti, nonché per ottenere il successo delle operazioni di ristrutturazione.

Le Linee guida costituiscono un punto di partenza soggetto alle modifiche che il mercato e gli operatori sapranno o vorranno imporre. A tal fine ulteriori osservazioni e commenti potranno continuare ad essere inviati al seguente indirizzo e-mail: diritto.societario@assonime.it.

Le Linee-guida si articolano in due parti.
La prima riguarda il finanziamento alle imprese in crisi che non si trovano in procedura. In questo caso il finanziamento viene erogato nell'ambito di piani stragiudiziali di salvataggio, quali i piani attestati di cui all'art. 67 comma 3 lett d) della legge fallimentare e gli accordi di ristrutturazione dei debiti di cui all'art. 182-bis della stessa legge, con lo scopo di consentire all'impresa di uscire dalla situazione di difficoltà. I modelli di comportamento che vengono suggeriti riguardano in particolare:
  • l'indipendenza del professionista chiamato a redigere la relazione sul piano attestato e sull'accordo di ristrutturazione dei debiti, e alle caratteristiche della sua attestazione;
  • la necessità di verifica dei dati aziendali di partenza da parte del professionista;
  • l'esplicitazione delle ipotesi contenute nel piano di risanamento, delle metodologie previste per attuarlo, degli atti che devono essere posti in essere per la sua esecuzione nonché degli obiettivi intermedi da raggiungere;
  • l'arco temporale del piano;
  • la coerenza tra ristrutturazione aziendale e mantenimento del capitale sociale minimo;
  • il monitoraggio ed esecuzione del piano e meccanismi di aggiustamento per eventuali scostamenti.

La seconda parte riguarda l'ingresso di nuova finanza nell'ambito di procedure concorsuali già aperte, quali il concordato preventivo, il fallimento e l'amministrazione straordinaria. In questi casi la nuova finanza ha lo scopo di valorizzare l'attivo e di garantire un pagamento migliore dei creditori. In questa parte vengono segnalate le opportunità che la nuova disciplina offre per le operazioni di ristrutturazione giudiziale, opportunità che - sotto la vigilanza degli organi della procedura - consentono oggi di iniettare nuova finanza nella ristrutturazione, garantendo adeguata tutela al finanziatore.

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Data Pubblicazione sul portale: 18 Gennaio 2010
Fonte: Assonime
Aree Tematiche: Sistema Puglia
Redazione: Redazione Sistema Puglia
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