Presentato il Rapporto Export di SACE 2009-2013

Immagine associata al documento: Presentato il Rapporto Export di SACE 2009-2013 L'export italiano riprenderà a crescere dal primo trimestre 2010, spinto da una domanda mondiale in ripresa già da fine 2009. Lo scenario che si prospetta per il nostro export è quello di un recupero graduale, con una crescita media (in valore) del 5,4% nel biennio 2010-11. In particolare, le esportazioni cresceranno del 3,4% nel 2010, accelerando a 7,4% nel 2011.

Quali mercati offriranno le migliori opportunità? Saranno i paesi che torneranno a crescere prima e meglio a guidare la domanda e le opportunità per il nostro export. Gli emergenti faranno la parte del leone, in particolare i paesi dell'Asia (+8,3% l'export di beni nel prossimo biennio) e dell'America Latina (+7,3%). Tra questi spiccano Cina e India, dove le nostre vendite faranno registrare rispettivamente +10,5% e +9,5% nel biennio, oltre a Brasile e Messico (rispettivamente +7,4% e +7,5%). Per quanto riguarda invece l'Europa emergente, che negli ultimi anni ha rivestito un ruolo cruciale per la diversificazione del nostro export ma che ha anche subito i più pesanti contraccolpi della crisi, la ripresa sarà più lenta (+6,8%). Questo vale soprattutto per la Russia, che rimane una delle principali destinazioni per il nostro export, dove il recupero sarà ancora più lento (+6% nel biennio).

Tra i mercati avanzati saranno gli Stati Uniti i primi a ripartire, registrando un tasso di crescita del 6,8%, grazie ad un'accelerazione a partire dal secondo semestre 2010. Più lenti i mercati dell'area Euro (+5,2%) e Regno Unito (+4,5%).

Quale strategia per le imprese che guardano all'estero? Le imprese italiane esportatrici dovranno difendere le quote acquisite nei mercati tradizionali (paesi avanzati) e in quelli di punta degli ultimi anni (Russia ed Europa emergente). Dovranno andare oltre e puntare più lontano, a mercati come quelli latinoamericani ed asiatici, investendo nella diversificazione delle proprie destinazioni. Tali mercati richiedono approcci commerciali diversi da quelli tradizionali, tenuto anche conto delle maggiori differenze culturali (specie nei paesi asiatici).

Internazionalizzazione e flessibilità rimangono gli elementi fondamentali per conquistare quote di mercato in aree geografiche promettenti ma non prive di rischi.
Quali i settori di punta per l'export nei prossimi anni? Saranno più reattivi i settori già diversificati sui mercati internazionali come quelli dei beni d'investimento. Nonostante abbiano subìto un forte impatto durante la crisi, i beni d'investimento contribuiranno a circa la metà della crescita dell'export totale nel biennio. I beni d'investimento saranno trainati principalmente dai mezzi di trasporto (+7,5%), che beneficeranno della ristrutturazione settoriale in corso a livello globale, dalla meccanica strumentale (+7,1%), favorita dai nuovi investimenti industriali sia nei paesi emergenti che in quelli avanzati e dalle apparecchiature elettriche (+7,0%). Nel biennio 2010-2011 sono da segnalare in particolare buone opportunità per gli esportatori italiani in Polonia per la meccanica strumentale (+8,5%), in Turchia per il settore dei metalli (+10,5%) e in Russia per il tessile e l'abbigliamento (+5,3%).

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Data Pubblicazione sul portale: 02 Dicembre 2009
Fonte: Sace
Aree Tematiche: Sistema Puglia, Internazionalizzazione
Redazione: Redazione Sistema Puglia
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