"Nel mese di ottobre l'andamento dell'export italiano verso i Paesi extra UE registra un sensibile calo, sia tendenziale su ottobre 2008 (-23,4%) sia congiunturale su settembre 2009 (-9,1%). Dati che vanno interpretati con cautela, alla luce del fatto che l'ottobre dello scorso anno è stato un mese del tutto eccezionale per l'export italiano, che toccò il suo più alto valore mensile verso i Paesi extra UE (14,4 miliardi di euro)".
È quanto afferma Adolfo Urso, Vice Ministro dello Sviluppo Economico con delega al Commercio Estero commentando i dati Istat diffusi oggi.

"L'export di ottobre 2009 dunque - prosegue il Vice Ministro - si confronta con il valore più alto mai realizzato nel mese di ottobre dalle nostre esportazioni verso i Paesi extra UE. Questo peraltro non deve stupire considerando che, anche se ad ottobre 2008 la crisi finanziaria era già scoppiata, le imprese italiane ancora stavano traendo benefici derivanti dai consistenti ordini esteri accumulati nei mesi precedenti. La caduta dell'export è iniziata infatti a farsi sentire solo da novembre 2008 in poi".

"Per questo" ha proseguito Urso "nonostante la battuta d'arresto il dato di ottobre 2009 non dovrebbe pregiudicare la stabilizzazione in atto delle nostre esportazioni, come apparirà chiaro quando si avrà il bilancio del quarto trimestre dell'anno. Stiamo uscendo lentamente dal tunnel della crisi ed è inevitabile qualche contraccolpo, ma lo scenario che abbiamo davanti è più roseo del previsto con un 2010 in cui l'export comincerà a crescere sensibilmente".

"Tra i dati più positivi" - ha concluso il Vice Ministro - "è da rilevare che ad ottobre la bilancia commerciale complessiva con i Paesi extra UE ha fatto registrare un attivo di 117 milioni, dovuto alla sempre positiva perfomance dei nostri settori manifatturieri, in surplus per 3,7 miliardi. Nel periodo gennaio-ottobre 2009, pur in tempi di crisi assolutamente eccezionali, l'Italia ha realizzato verso i Paesi extra UE un surplus commerciale di ben 33,8 miliardi: un risultato che ci conferma tra i primi 5 esportatori netti di manufatti al mondo, assieme a Cina, Germania, Giappone e Corea del Sud".
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