Il mercato del lavoro europeo nel 2009

Immagine associata al documento: Il mercato del lavoro europeo nel 2009 La Commissione Europea ha adottato, lunedì 23 novembre, la 21º edizione della relazione annuale "l'occupazione in Europa", che è uno dei principali mezzi a disposizione dell'Unione Europea per sostenere l'azione degli Stati membri in questo settore. La relazione costituisce la base d'analisi "della relazione congiunta sull'occupazione" che sarà oggetto di una proposta della Commissione presentata il 9 dicembre prossimo. Questa relazione congiunta rappresenta lo strumento d'analisi e d'informazione in materia d'occupazione della strategia dell'UE per la crescita e l'occupazione [strategia di Lisbona].
L'edizione 2009 della relazione "l'occupazione in Europa" presenta la situazione globale dell'occupazione nell'UE e copre le ultime statistiche in questo settore. Approfondisce due questioni determinanti per il futuro della politica dell'occupazione europea: i movimenti sul mercato del lavoro e le ripercussioni del cambiamento climatico sull'evoluzione di questi mercati.
A proposito della prima tematica, cioè la dinamica del mercato del lavoro europeo, la relazione nota che circa il 22% dei lavoratori europei cambia lavoro ogni anno nell'UE. Questa constatazione non si limita soltanto ai paesi tradizionalmente considerati come flessibili (Regno Unito, Danimarca) ma riguarda tutti gli Stati membri, e la rotazione della manodopera varia tuttavia del 14% (Grecia) ed il 16% (Svezia) a più del 25% (RU, Finlandia, Spagna, Danimarca). Inoltre, negli ultimi anni, quasi il 45% dell'insieme dei disoccupati nell'UE resta per oltre 12 mesi, contro il 10% negli Stati Uniti.
Per quanto riguarda la seconda tematica, che riguarda l'impatto del cambiamento climatico sul mercato del lavoro, la relazione sottolinea che, se alla fase iniziale almeno, le nuove competenze richieste dall'economia a deboli emissioni di carbonio permetteranno ai lavoratori più qualificati cavarsela, mentre le nuove tecnologie si diffonderanno, e i lavoratori meno qualificati dovrebbero, loro anche, potere occupare questi nuovi posti di lavoro, a condizione che beneficino di una formazione adeguata. È per questo che, ha precisato il portavoce, le misure adottate metteranno l'accento sulle competenze per facilitare le transizioni verso nuove occupazioni e limitare la comparsa di disavanzi e di penurie di competenze, e su un dialogo sociale adeguato. Essendo questi due punti i principali ingredienti necessari per favorire il passaggio ad un'economia a deboli emissioni di carbonio.       - [Scarica  .pdf  - 7.36 Mb][Apri   .pdf ]       
 
Data Pubblicazione sul portale: 25 Novembre 2009
Fonte: Commissione Europea
Aree Tematiche: Sistema Puglia, Sportello Europa
Redazione: Redazione Uffici Bruxelles
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