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Newsletter Sistema Puglia Num. 107 di Gennaio 2009

Una strategia per l'occupazione attenta agli obiettivi di coesione sociale

Immagine associata al documento: La Commissione europea ha presentato, questo martedì 29 settembre a Bruxelles, la relazione del Comitato della Protezione sociale [CPE] sulla strategia di Lisbona per il post 2010. Risulta da questa relazione che la strategia dell'Unione per la crescita e l'occupazione deve essere più attenta agli obiettivi di coesione sociale.
Il CPE constata che i sistemi di protezione sociale hanno contribuito a proteggere gli europei da conseguenze della crisi molto gravi, ma la protezione sociale da sola non basta per prevenire la povertà e l'esclusione. Inoltre, invita a porre maggiormente l'accento su taluni obiettivi come la lotta contro la povertà dei bambini e la promozione di misure d'inclusione attiva. La relazione conclude che un ammodernamento maggiore della protezione sociale debba abbinarsi interamente con le strategie per la crescita e l'occupazione.
Questa relazione studia i contorni dell'Europa. L'idea è di esaminare la dinamica della relazione tra l'economia, l'occupazione e la politica sociale e vedere come questo legame è evoluto negli ultimi anni, ha indicato Aurelio Fernandez Lopez, presidente del CPE, davanti alla stampa. I 27 Stati membri dell'UE, il CPE e la Commissione hanno approvato questa relazione, ha spiegato Lopez ricordando l'impegno del presidente José Manuel Barroso affinché "una particolare importanza sia data alla dimensione sociale" nel corso del prossimo decennio, e che un posto più importante le sia concesso dopo il 2010. A metà ottobre, la Commissione lancerà una procedura di consultazione su questa relazione, ha annunciato Lopez. Un parere "informale" preparato in base a questa relazione sarà presentato al Consiglio occupazione/affari sociali di fine novembre, parere che tenterà di vedere come l'acquis sociale può costituire una base di conoscenze utile, ha precisato ilresponsabile del CPE, aggiungendo che l'impatto sociale della crisi è sotto sorveglianza e che al prossimo Consiglio EPSCO sarà presentata una relazione anche su questo punto.
Il lavoro realizzato dal CPE tiene così conto della dimensione regionale "se si vuole lottare contro la povertà e garantire sistemi di protezione sociale a lungo termine", ha concluso Lopez. Jérôme Vignon, direttore del programma "Protezione sociale e integrazione" [DG Occupazione, della Commissione Europea], ha messo in evidenza il legame tra la crescita e le disparità di redditi esistenti. Secondo la relazione, nel corso del decennio passato, la crescita economica e la crescita dell'occupazione hanno, generalmente, permesso di migliorare i tenori di vita in Europa. Le diseguaglianze spesso si sono tuttavia accentuate e la povertà, nonché l'esclusione sociale, restano un problema di primo piano nella maggior parte dei paesi, benché esistano differenze considerevoli nell'UE. "Il tasso di povertà era pari al 16% nel corso dell'ultimo decennio, il che rappresenta un europeo su 6", ha precisato Vignon. Nell'UE, i tassi di povertà variano dal 10% in Repubblica ceca e nei Paesi Bassi a oltre il 20% in Bulgaria, in Lettonia e in Romania. Inoltre, l'accesso al mercato del lavoro resta difficile per alcuni ceti sociali [persone poco qualificate, genitori soli e migranti] per via in particolare di ostacoli specifici [scarso accesso al servizio di sostegno o cattiva concezione delle prestazioni sociali] che creano freni finanziari. Sono lezioni importanti per le prossime linee direttive sull'occupazione: in futuro, ha conluso Vignon, bisognerà interessarsi in particolare alla qualità dell'occupazione e alle strategie d'inclusione attiva a favore delle persone escluse, ha concluso.           
Sito di riferimento: http://ec.europa.eu/social/main.jsp?langId=it&catId=89&newsId=596&furtherNews=yes
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Data Pubblicazione sul portale: 30 Settembre 2009
Fonte: Agence Europe - Bollettino quotidiano dell'Unione Europea
Aree Tematiche: Sistema Puglia, Sportello Europa
Redazione: Redazione Uffici Bruxelles
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