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Il 72% degli europei ritiene positiva l'azione UE per occupazione e affari sociali

Venerdì 24 luglio, la Commissione Europea ha presentato i risultati di una nuova indagine "Eurobarometro speciale" sull'occupazione e la situazione sociale dei cittadini europei, un problema molto delicato in questo periodo di crisi economica. Lo studio, intitolato "La politica sociale e dell'occupazione in Europa", attualizza un'indagine simile effettuata nel 2006. Le persone interrogate erano invitate a precisare in che modo la crisi avesse influito sul loro stato occupazionale e sul mercato del lavoro. Altre domande, di carattere più generale, riguardavano il loro parere a proposito di un cambiamento di lavoro, della formazione o del ruolo dell'UE nelle politiche dedicate agli affari sociali e all'occupazione.
La preoccupazione dei cittadini (32%) per il proprio lavoro si è aggravata, dato che almeno sei europei su dieci credono che il peggio debba ancora da venire. Il 28% ritiene che la crisi economica abbia già raggiunto il culmine con le percentuali più alte nei paesi baltici: l'82% in Lettonia, il 76% in Estonia e il 74% in Lituania ritengono che le conseguenze più gravi debbano ancora venire. Negli Stati membri che hanno adottato strategie di "flessicurezza", le prospettive sono migliori: il 45% degli svedesi e il 36% dei danesi pensano che la crisi sia stata superata.
L'indagine rivela anche che se fosse costretta a cercare un altro lavoro, la maggior parte delle persone interrogate opterebbe per lo stesso tipo di lavoro allo stesso posto o, altrimenti, estenderebbe la loro ricerca ad altri posti, mostrandosi più propensa a cambiare zona geografica che tipo di lavoro. Un europeo senza lavoro su quattro si dichiara pronto ad accettare qualsiasi tipo di occupazione, una percentuale che non è cambiata dal 2006. Tuttavia, la maggior parte rimane ottimista: l'80% degli europei spera di mantenere il proprio posto di lavoro nei prossimi mesi, ossia il 4% in meno rispetto al 2006. I più ottimisti (90%) sono gli svedesi, i danesi e i lussemburghesi. E il 66% degli europei si dichiara fiducioso nel lungo periodo e pensa di mantenere il proprio posto di lavoro in futuro.
In termini generali, il 52% degli europei ritiene che l'UE svolga un ruolo positivo in materia di occupazione e di affari sociali. Stessa cosa per il miglioramento dell'accesso all'istruzione e alla formazione (78%), per la promozione dell'uguaglianza tra gli uomini e le donne (76%), la lotta contro altre forme di discriminazioni (73%), la creazione di nuove prospettive d'occupazione e la lotta contro la disoccupazione (72%).    [Scarica  .pdf  - 3.28 Mb]