Presentato Rapporto OLAF. "Impegno italiano un esempio nell'UE"
"Il nuovo rapporto sulle attività operative del 2008 riconosce e sottolinea il grande sforzo messo in campo dai servizi investigativi e anti-frode italiani".
E' stato presentato a Bruxelles il Rapporto annuale 2008 dell'OLAF, l'Ufficio europeo per la lotta antifrode, che relaziona sull'attività svolta all'interno e all'esterno dell'UE contro le frodi e la corruzione.
Nel 2008 sono stati aperti 204 nuovi casi, oltre 460 milioni di euro sono stati recuperati, più di 300 persone sono state condannate a un totale di 875 anni di reclusione. Sono alcuni dei risultati ottenuti dall'OLAF che a dieci anni dalla sua creazione dimostra, come sottolinea il direttore generale dell'OLAF, Franz-Hermann Bruner, "una posizione consolidata e gode di un'ottima reputazione a livello internazionale. Ma l'OLAF non può lottare da solo contro le frodi e la corruzione: il nostro successo dipende anche dai nostri partner negli Stati membri, nei paesi terzi, nelle organizzazioni internazionali e nelle istituzioni dell'UE".
Tra i casi su cui ha aperto delle indagini nel 2008, l'OLAF sottolinea quello sulle malversazioni nell'ambito di progetti sanitari dell'UE in Uganda, quello dell'evasione dei dazi antidumping sul silicio metallico cinese e quello della presunta richiesta di tangenti in cambio di appalti da parte di un agente di una delegazione della Commissione UE.
Alla fine del 2008, erano in corso 425 indagini condotte direttamente dall'OLAF di cui 351 negli stati membri UE e paesi candidati. Circa il 55% delle indagini nell'Unione riguardano sei paesi: Belgio, Bulgaria, Italia, Germania, Romania e Regno Unito. "Questo non significa necessariamente - precisa il Rapporto - che nei sei Paesi siano stati riscontrati un numero più alto di frodi, ma che una migliore cooperazione con le autorità locali può portare ad un più alto numero di deferimenti all'Ufficio".
"L'Olaf è molto soddisfatto della collaborazione con i servizi investigativi e anti-frode italiani - ha spiegato il direttore Franz-Hermann Bruner - l'impegno italiano nella lotta alla frode ai danni del bilancio comunitario può essere un esempio in tutta l'Unione Europea".
E' la conferma "dell'opera puntuale e attenta della Guardia di Finanza, dell'Agenzia delle Dogane e dall'Arma dei Carabinieri, che ha portato a una inversione di tendenza nel rapporto tra frodi e recuperi" ha sottolineato il Ministro per le Politiche Europee, Andrea Ronchi. "Conosciamo bene le criticità relative all'insufficiente recupero dei fondi comunitari a fronte dell'alto numero di frodi e irregolarità scoperte. Un problema dovuto soprattutto alla lentezza delle procedure giudiziarie". A tal proposito, il ministro Ronchi ha anticipato che è stato messo a punto "un documento in cui vengono proposte modifiche normative finalizzate a migliorare ulteriormente la riuscita dei recuperi".
Data Pubblicazione sul portale: 10 Luglio 2009 Fonte: Dipartimento per le Politiche Comunitarie Aree Tematiche: Sistema Puglia, Sportello Europa Redazione: Redazione Sistema Puglia Letto: 66 volte