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Newsletter Sistema Puglia Num. 77 di Febbraio 2009

Ampliamento: un successo economico secondo la Commissione Europea

Immagine associata al documento: Più ricca culturalmente, in migliore posizione per affrontare la concorrenza internazionale e per assumere un ruolo maggiore nell'economia mondiale. Questa l'UE alla luce degli ultimi due ampliamenti, come constata la Commissione europea in una comunicazione che adottata oggi, 20 febbraio. I due ampliamenti del 2004 e del 2007 hanno permesso di migliorare le economie e il livello di vita degli uni ed ha offerto nuove possibilità di esportazione e d'investimento agli altri, afferma la Commissione.
"Promuovendo una divisione del lavoro più efficace e miglioramenti negli assetti giuridici, normativi ed istituzionali, l'ampliamento ha incentivato la competitività e la capacità di recupero dell'insieme dell'economia dell'UE", indica il progetto di testo. L'adesione di 12 nuovi Stati membri ha reso l'UE più forte, ma rimangono molti problemi da risolvere per garantire una piena integrazione delle economie nazionali ed una convergenza dei redditi.
"Il processo d'adesione ha contribuito a migliorare il livello di vita nei nuovi Stati membri, rafforzando la coesione economica e sociale nell'UE", constata la Commissione, che ritiene che il reddito pro capite nei nuovi Stati membri sia passato dal 40% della media di quello vigente nei vecchi Stati membri nel 1999 al 52% nel 2008. L'ampliamento ha stimolato la crescita dei dodici nuovi Stati membri di circa 1,75 punti percentuali tra il 2000 e il 2008, il che va a vantaggio anche dei vecchi Stati membri, che hanno sviluppato i loro legami commerciali e i loro investimenti. La rapida integrazione commerciale ha favorito una divisione del lavoro ed ha migliorato la competitività nell'UE e al di fuori di essa. Nel 2007, quasi l'80% delle esportazioni totali dei nuovi Stati membri erano dirette verso il resto dell'UE. L'aumento della quota del commercio mondiale dei nuovi Stati membri ha permesso anche all'insieme dell'UE di limitare la riduzione della sua quota di mercato. Le economie dei nuovi Stati membri si sono rapidamente modernizzate e se l'agricoltura e l'industria manifatturiera rappresentavano rispettivamente il 4,5% e il 21,75% del loro PIL nel 2006 [rispetto all'1,5% e al 16,75% nei vecchi Stati membri], il settore terziario tende a svilupparsi rapidamente [la quota dei servizi è passata in particolare dal 56% del PIL nel 1995 al 63% nel 2006]. Gli investimenti dei vecchi Stati membri hanno svolto un ruolo d'impulso essenziale in questa trasformazione, in particolare nel settore finanziario e bancario. Benché questo assestamento comporti costi ingenti a breve scadenza, in numerosi settori gli investimenti nei nuovi Stati membri sono andati di pari passo con la creazione di posti di lavoro nell'UE-15, afferma la Commissione.
Anche i lavoratori dei nuovi Stati membri hanno beneficiato di nuove possibilità di lavoro nei loro paesi, come comprovano, i 3 milioni di posti di lavoro creati tra il 2003 ed il 2007 e la diminuzione della disoccupazione fino a livelli simili a quelli del resto dell'UE. L'emigrazione dei lavoratori dai nuovi Stati membri verso i mercati del lavoro di altri paesi ha tuttavia creato difficoltà in alcuni di loro. Solo 3,6 milioni di cittadini dei dodici sono emigrati verso i vecchi Stati membri e questa cifra non dovrebbe aumentare in modo rilevante con la revoca delle restrizioni in alcuni paesi.
Con la crisi finanziaria i problemi si sono moltiplicati per le economie dei nuovi Stati membri, alcuni dei quali sono particolarmente vulnerabili a causa di grossi disavanzi delle partite correnti. In questi paesi, sono necessarie azioni più incisive per garantire la stabilità macroeconomica e finanziaria. Tra i problemi da affrontare nei prossimi anni figurano una politica di bilancio sana e la riforma dei sistemi sanitari, delle pensioni o dell'istruzione. Se i dodici hanno beneficiato in gran parte dei fondi della politica di coesione, la loro capacità d'assorbimento dei finanziamenti rimane da migliorare.           
 
Pubblicato nella pagina: Sistema Puglia - home

Data Pubblicazione sul portale: 20 Febbraio 2009
Fonte: Agence Europe - Bollettino quotidiano dell'Unione Europea
Aree Tematiche: Sportello Europa, Sistema Puglia
Redazione: Redazione Uffici Bruxelles
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