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UE: mantenuta la stessa posizione nel commercio mondiale dal 1995

 La Commissione europea ha pubblicato un rapporto che valuta i punti di forza e le debolezze dell'UE nel commercio mondiale. Dal 1995 si è verificata un'importante ripartizione delle quote di mercato tra i paesi emergenti e i paesi industrializzati. In questo contesto molto concorrenziale, l'UE ha mantenuto la sua posizione, mentre gli Stati Uniti e il Giappone hanno subito danni a favore dei paesi emergenti.

Le principali conclusioni del rapporto sono le seguenti:
1) Il bilancio commerciale dei prodotti industriali dell'UE ha segnato un netto miglioramento (162 miliardi nel 2007).
2) L'UE domina quasi il 20% degli scambi mondiali di merci (esclusa l'energia), con una perdita dell'1,3% che è quasi trascurabile rispetto alle perdite, intorno al 4%, di USA e Giappone.
3) La tendenza positiva dell'UE è dovuta all'aumento della qualità dei prodotti e al miglioramento della competitività delle imprese europee in questo segmento del mercato. L'UE incide per il 33% sul mercato dei prodotti di alta qualità. Questa quota rappresenta la metà delle esportazioni dell'UE.
4) La posizione dell'UE nel segmento del commercio dei prodotti di alta tecnologia appare deludente (18%) rispetto alla sua posizione generale sul mercato mondiale.
5) L'UE ha perso un'importante quota di mercato in alcuni paesi emergenti, e soprattutto in Asia. A lungo termine questa performance deteriorata potrebbe minare la posizione globale dell'UE nel commercio internazionale. La nuova generazione di Accordi di Libero Scambio con l'India, la Corea e l'ASEAN sono un tentativo di rimediare a questa tendenza. 6) L'UE è il primo esportatore di servizi, con una quota del 26,9% (USA:19,7%; Giappone: 6,1%), è il maggiore investitore (33%) e l'ospite più importante di capitale straniero (29%).

Scarica il Rapporto in inglese    [Scarica  .pdf  - 962 Kb]