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Newsletter Sistema Puglia Num. 56 di Settembre 2008

Made in Italy, Urso: "piano Balcani, nel 2008 export oltre 10 miliardi"

 Infrastrutture e logistica, promozione di fiere e sviluppo di nuovi distretti industriali, servizi addizionali per le piccole e medie imprese, attività di scouting con i residui della Legge 84. È su queste linee d'indirizzo che si muoverà il piano strategico del governo per rafforzare l'export e gli investimenti italiani nei Balcani. È questo il risultato del primo Tavolo Balcani riunitosi oggi a Roma che ha visto la partecipazione del Ministero degli Esteri, dell'Innovazione Tecnologica, delle Infrastrutture e dei Trasporti, insieme all'Ice, la Simest, la Sace oltre Confindustria, Abi, Regione Marche come capo filiera dell'internazionalizzazione e imprese come Enel e Finmeccanica.

"L'obiettivo è rilanciare la penetrazione economica e commerciale delle nostre imprese in un'area decisiva per lo sviluppo dell'Italia" - ha spiegato il Sottosegretario allo Sviluppo Economico, Adolfo Urso, specificando che l'operazione rientra nella seconda fase del piano internazionalizzazione, ovvero dopo lo sviluppo dell'export, favorire investimenti diretti nell'area e viceversa. "Oggi non servono più solo le missioni, che restano comunque necessarie per presentare il Sistema Paese " ha spiegato il Sottosegretario - dobbiamo dare alle circa 30mila aziende presenti nell'area tutte le informazioni necessarie per spiccare il salto e cogliere le opportunità offerte dal Corridoio 8 e 5".

Il Tavolo Balcani, voluto dal Ministro per lo Sviluppo Economico, Claudio Scajola, ha a disposizione 5 milioni di euro per scouting e studi di fattibilità: l'obiettivo è di portare già nel 2008 il nostro export a 10 miliardi di euro, considerando che lo scorso anno le esportazioni italiane verso i paesi dei Balcani (Croazia, Serbia, Albania, Bosnia e Erzegovina, ex Repubblica jugoslava di Macedonia, Montenegro e Kosovo) sono state pari a 6,7 miliardi di euro, cifra che fa dell'Italia il primo fornitore di questo gruppo davanti alla Germania, Slovenia e Austria. "Il Ministero", spiega Urso, "svolgerà una funzione di supporto e assistenza alle imprese. Tra cui: realizzazioni di attività promozionali coordinate, organizzazione di Fiere e seminari di aggiornamento, informazioni su opportunità di gare internazionali, dei fondi strutturali della BERS e della BEI, e delle privatizzazioni nell'area".

Negli ultimi anni l'interscambio commerciale tra Italia e Balcani è aumentato considerevolmente. Nel 2007 è salito al 5,6% sul totale dell'export italiano (contro il 3,4% del 2001) in seguito all'apertura degli scambi verso l'Est Europa dopo la caduta del Muro di Berlino, l'internazionalizzazione produttiva delle imprese italiane in molti Paesi dei Balcani che hanno generato rilevanti flussi di export di semilavorati nonché la crescita economica della Grecia che ha portato ad un significativo incremento dell'import dal nostro Paese. Lo scorso anno l'Italia ha presentato un saldo attivo nei confronti di Balcani e Romania di 9,5 miliardi di euro. Ad oggi l'Italia è il primo Paese di destinazione dell'export di Romania, Croazia, Albania e Serbia.           
 
Pubblicato nella pagina: Sistema Puglia - home

Data Pubblicazione sul portale: 09 Settembre 2008
Fonte: Ministero del Commercio Internazionale
Aree Tematiche: Sistema Puglia, Internazionalizzazione
Redazione: Redazione Sistema Puglia
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