Newsletter Sistema Puglia Num. 56 di Settembre 2008
Antiriciclaggio: il Cndcec approva le linee guida per l'adeguata verifica della clientela
Fornire ai commercialisti procedure operative che siano di concreto
ausilio per l'espletamento dell'obbligo di adeguata verifica della clientela definito dagli artt. 16 e ss. del d.lgs. n. 231/2007. Sono state concepite con questa finalità le Linee guida approvate dal Consiglio Nazionale dei dottori commercialisti ed esperti contabili in
materia di Antiriciclaggio. Il documento, predisposto da un apposito gruppo di lavoro costituito all'intero della commissione "Antiriciclaggio", è stato pubblicato sul sito della
categoria (www.cndcec.it) e sarà ora sottoposto in consultazione alle Autorità competenti e agli Ordini locali della categoria. La consultazione avrà termine tra trenta giorni.
"Il Consiglio Nazionale - spiega Enricomaria Guerra, consigliere nazionale delegato all'Antiriciclaggio - ha ritenuto necessario approntare uno strumento operativo che garantisca
un approccio uniforme al problema da parte dei professionisti. Queste Linee guida - prosegue Guerra - colmano una lacuna, perché la disciplina prevede solo come mera facoltà
l'emanazione da parte del Ministero di disposizioni di attuazione e le istruzioni contenute nel d.m. n. 141/2006 e nel provvedimento U.I.C. 24 febbraio 2006, in parte ancora vigenti,
risultano ormai inadeguate a disciplinare in concreto le modalità di adempimento del nuovo obbligo di adeguata verifica". "Il principio dell'approccio basato sul rischio - afferma Guerra -,
introdotto dal Dlgs. 231/2007, è disciplinato in modo piuttosto generico. L'individuazione di procedure operative risulta quindi essenziale per consentire il concreto adempimento degli
obblighi connessi alla verifica del cliente".
Le linee guida sull'adeguata verifica della clientela rappresentano, secondo Guerra, "il contributo dei commercialisti alla realizzazione di un quadro sistematico della disciplina
antiriciclaggio, non solo conforme alle indicazioni provenienti dal legislatore comunitario ma anche coerente con la realtà del contesto professionale cui deve essere applicata. Ad
esse faranno seguito apposite guidelines sui compiti degli Ordini e sulla utilizzazione degli indicatori di anomalia nell'individuazione delle operazioni sospette".
Secondo i commerciasti sull'antiriciclaggio rimangono in ogni caso aperte numerose questioni.
"Nel corso degli ultimi mesi - conclude Guerra - abbiamo ripetutamente avviato consultazioni con le autorità competenti, sia per ricevere chiarimenti e formulare interpretazioni condivise,
sia per ottenere un miglioramento della normativa, anche in vista dell'emanazione del Testo Unico. Il decreto legislativo 231/2007, confermando la portata dirompente della disciplina
antiriciclaggio, non ha, infatti, rimediato a taluni effetti distorsivi derivanti dalla concreta
applicazione della disciplina sicuramente delicati per tutte le categorie professionali interessate. Su tali aspetti continueremo il nostro confronto con le autorità competenti".
Data Pubblicazione sul portale: 09 Settembre 2008 Fonte: Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili Aree Tematiche: Sistema Puglia Redazione: Redazione Sistema Puglia Scaricato: 565 volte Letto: 145 volte