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Agevolare l'accesso delle PMI agli appalti pubblici

 La Commissione europea ha adottato un codice di comportamento europeo volontario che indica alle autorità pubbliche come possono utilizzare le direttive sugli appalti pubblici per agevolare l'accesso delle piccole e medie imprese europee alle commesse pubbliche.
Questo codice di comportamento fa parte dello "Small Business Act" per l'Europa, piano d'azione che mira a stimolare il potenziale di crescita e di occupazione delle PMI in Europa. Risponde alle sette difficoltà principali che le PMI incontrano quando partecipano a gare d'appalto: contratti troppo corposi, un problema di accesso all'informazione, un'informazione di qualità insufficiente, esigenze eccessive per dimostrare le qualifiche dell'impresa e il suo buon assetto finanziario, una burocrazia eccessiva, la scelta troppo sistematica dell'offerta meno costosa, l'imposizione di scadenze troppo brevi, i ritardi di pagamento.
Le parti interessate consultate in occasione dell'elaborazione del codice di comportamento hanno sottolineato che l'elemento primordiale è "un cambiamento di comportamento degli acquirenti pubblici" - ha indicato la Commissione - e non una modifica delle direttive europee per migliorare l'accesso delle PMI agli appalti pubblici, come lo chiedevano alcuni paesi dell'UE.
Un gruppo di dieci Stati membri, primo tra i quali la Francia, chiedeva infatti di rinegoziare l'Accordo sugli appalti pubblici all'Organizzazione mondiale del commercio, per includervi una clausola che avrebbe permesso all'UE di attribuire un trattamento preferenziale alle PMI europee nelle gare d'appalto ma senza successo. La proposta modificata dell'UE nel quadro del nuovo negoziato dell'Accordo sugli appalti pubblici, presentata a Ginevra in febbraio,non contiene questa clausola.           
Sito di riferimento: http: //ec.europa.eu/internal_market/publicprocurement/docs/sme_code_of_best_practices_fr.pdf.