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Newsletter Sistema Puglia Num. 44 di Giugno 2008

Progetto di risoluzione comune sull'Unione per il Mediterraneo

 Il Parlamento europeo esaminerà giovedì 5 giugno, in sessione plenaria a Bruxelles, una risoluzione sul progetto d'Unione per il Mediterraneo. Questa risoluzione formalizzerà il suo parere in previsione del "Vertice" del 13 luglio a Parigi.
Il progetto è basato sull'analisi della comunicazione al Consiglio del 20 maggio e precede l'esame al quale procederà il prossimo Consiglio europeo di metà giugno. I principali gruppi hanno proposto testi abbastanza vicini. Una proposta di posizione comune, stabilita in occasione di una concertazione alla fine della settimana scorsa, ne riassume l'insieme. Ma l'accordo sarà siglato soltanto alla vigilia della mini-sessione a Bruxelles.
Si prende in considerazione soprattutto la soddisfazione di vedere sia la Commissione che gli Stati membri ricordare l'importanza della dimensione parlamentare. I parlamentari raccomandano che l'APEM [Assemblea Parlamentare EuroMed] sia designata come istituzione unica per contemplare questa dimensione.
Nell'insieme, la posizione comune riprende l'atteggiamento consensuale europeo sull'analisi degli acquis del processo di Barcellona e sull'approccio, prudente, con il quale bisognerà esaminare la fase nuova dell'Unione per il Mediterraneo [perfezionare la gestione del processo, in particolare grazie alla creazione - approvata nel progetto di risoluzione - di un comitato misto, necessità di strutture leggere, finanziamento adeguato].
Globalmente, i deputati plaudono senza riserve alla posizione espressa il 20 maggio dalla Commissione. Un solo punto merita tuttavia un'attenzione particolare e un chiarimento che la sessione porterà probabilmente: la questione delle copresidenze. Sebbene il punto di vista della Commissione per una copresidenza, lato sponda sud, sia consolidato [necessità di una designazione tramite consenso e obbligo che il candidato provenga da un paese in grado di accogliere tutti i partners, allusione a Israele], i gruppi del PE hanno disfatto il legame direttamente stabilito dalla Commissione tra la designazione di un copresidente europeo e le disposizioni del Trattato di Lisbona [per un mandato alternato di 6 mesi o per un periodo di 2 anni come previsto dalla Francia, iniziatrice del progetto]. I Verdi, che avevano ripreso quest'obbligo nella loro proposta iniziale, si sono associati al punto di vista comune. Secondo le nostre fonti, il PPE-DE non voleva che il punto fosse deciso a questo stadio. Un riferimento è certamente fatto al Trattato di Lisbona in uno dei capoversi, ma il legame rimane equivoco, lasciando così alla sessione plenaria se non ai capi di Stato e di governo la facoltà di discuterne e decidere. Il gruppo PPE-DE insiste in un emendamento affinché il segretariato abbia la facoltà di rafforzare la visibilità del processo. I Verdi insistono affinché il paese della copresidenza e quello che deve ospitare il segretariato [Tunisi e Rabat sono candidate] siano considerati accettabili dal punto di vista del rispetto dei diritti dell'Uomo. Un atteggiamento che sembra a favore del 3° candidato, cioè Malta, oppure Bruxelles. Il PPE-DE, il PSE e l'ALDE insistono sulla necessità di favorire le pratiche democratiche nella regione. I gruppi ALDE e PSE auspicano che siano organizzati "Vertici" ogni 2 anni. I socialisti sono gli unici ad auspicare in un emendamento la creazione di una banca di sviluppo regionale.           
 
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Data Pubblicazione sul portale: 03 Giugno 2008
Fonte: Agence Europe - Bollettino quotidiano dell'Unione Europea
Aree Tematiche: Sportello Europa, Sistema Puglia
Redazione: Redazione Uffici Bruxelles
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