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AVO, lo strumento ISFOL per l'occupabilità dei giovani

​"Avo Giovani: strumenti per l'occupabilità" è questo il titolo che l'Istituto per lo Sviluppo della Formazione Professionale dei Lavoratori (ISFOL) ha scelto per la giornata formativa che si è svolta a Roma, presso l'Auditorium dello stesso Istituto.
Due tavole rotonde, che hanno visto la partecipazione di testimoni e di stakeholder istituzionali provenienti da diversi contesti, per discutere e confrontarsi sulle proposte e sulle risorse da mettere in campo per sostenere e implementare l'occupabilità dei giovani. Hanno aperto i lavori della mattinata Anna Grimaldi e Rita Porcelli dell'Isfol presentando il questionario "Avo Giovani".
Il questionario che per il momento è rientrato in una fase sperimentale su 6mila giovani, coinvolgendo Roma area Metropolitana e la Regione Liguria, con 600 percorsi realizzati, permette di rilevare il grado di occupabilità di un soggetto sulla base di alcune risorse personali di cui dispone, ovvero di conoscere il suo potenziale interno di occupabilità, ma anche di realizzare attività di profiling e di analisi della domanda in vari percorsi di orientamento e accompagnamento al lavoro.
Nella tavola rotonda pomeridiana si è discusso sull'esigenza di innovare i servizi per l'occupazione da un punto di vista contenutistico e puntare ad un'innovazione organizzativa valorizzando chi lavora all'interno. A questo proposito si è inserito l'intervento di Salvatore Pirrone, Direttore generale per le politiche attive, i servizi per il lavoro e la formazione del Ministero del Lavoro, che ha sottolineato la necessità di passare da una profilazione fredda, brutale, numerica ad una profilazione qualitativa che prenda in considerazione la sensibilità dell'operatore.
Si è sottolineata anche l'esigenza di un'azione preventiva che coinvolga il mondo dell'educazione quali scuole ed Università. Infine, i relatori hanno concordato sul bisogno che gli strumenti per l'occupabilità diventino un sistema a cui dare continuità. È condivisa l'esigenza di avere strumenti che siano in qualche modo standardizzati e che diano luogo a pratiche confrontabili.

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