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Newsletter Sistema Puglia Num. 434 di Marzo 2016

Spesa R&S +18,8% piccole imprese, -1,7% grandi imprese.

Immagine associata al documento: In Italia 53,4% piccole imprese innovative, +8,2 punti rispetto 45,2% Ue 28 e davanti a Francia, Regno Unito e Spagna
La spesa per Ricerca e Sviluppo sostenuta con proprio personale e con proprie attrezzature (intra-muros) di tutti i settori - privati e pubblici - ammonta, secondo gli ultimi dati disponibili, a 20.770 milioni di euro di cui 11.566 milioni (55,7%) realizzati dalle imprese.
L'analisi della distribuzione della spesa per tipo di ricerca e settore istituzionale evidenzia che le imprese sono maggiormente vocate alla ricerca applicata (49,6% della spesa totale delle imprese) e sviluppo sperimentale (41,3%), mentre l'Università si concentra nella ricerca di base (56,0%); infine le istituzioni pubbliche e private no profit sono più orientate alla ricerca applicata (entrambe con il 66,4%).
Nel 2013 la spesa per R&S nelle imprese aumenta del 3,4% rispetto all'anno precedente e l'aumento è tutto dovuto alle PMI (+20,6%), mentre scende la spesa delle grandi imprese (-1,7%).
La comparazione internazionale evidenzia che la spesa per R&S in Italia è pari all'1,29% del PIL %, inferiore al 2,03% della media dei 28 Paesi dell'Unione europea; tra i maggiori Paesi dell'Ue a 28 si riscontra la più alta spesa in R&S in Germania con il 2,84% del PIL, seguita dalla Francia con 2,26% e il Regno Unito con 1,72%; dietro all'Italia troviamo la Spagna con una spesa pari all'1,20% del PIL.
Vi è una diffusa corrente di pensiero che correla la più contenuta spesa per R&S dell'economia italiana alla minore dimensione delle imprese, con la conseguente minore capacità di introdurre innovazione. Ma il confronto internazionale basato su dati Eurostat evidenzia che le piccole imprese italiane sono più orientate all'innovazione della media dei competitor europei: in Italia, infatti, la quota di imprese fino a 50 addetti innovative è del 53,4%, di 8,2 punti sopra alla media Ue e dietro solo alla Germania (63,3%) e superando Francia (49,1%), Regno Unito (48,7%) e Spagna (29,0%); le piccole imprese contribuiscono a collocare l'Italia al 4° posto in Ue a 28 per quota di imprese innovative, come documentato nel report dell'istituto di statistica europeo.
La migliore performance delle piccole imprese italiane sottende una cospicua attività di ricerca e sperimentazione effettuata dalle imprese di minore dimensione in modo informale e senza una contabilizzazione in una voce specifica nei bilanci aziendali, con un impegno intenso delle risorse umane dell'azienda nelle attività innovative.
Il nostro rapporto "Fare innovazione senza ricerca" indica che le micro e piccole imprese manifatturiere orientate all'innovazione investono in attività di ricerca e sperimentazione il 13,1% del monte ore complessivamente lavorate e che l'84,4% delle spese finalizzate all'innovazione sono comprese e distribuite in differenti voci di bilancio (acquisti materie prime, personale, investimenti, consulenze, ecc.) mentre solo il 15,6% delle spese compare in uno specifico capitolo del bilancio dedicato alla ricerca.[...]

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Data Pubblicazione sul portale: 14 Marzo 2016
Fonte: Confederazione generale italiana dell'artigianato
Aree Tematiche: Sistema Puglia, Politiche per lo Sviluppo
Redazione: Redazione Sistema Puglia
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