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Newsletter Sistema Puglia Num. 428 di Febbraio 2016

Banda ultralarga. Rinvio e nuova istruttoria a Roma il 10/02 per la ripartizione del Fondo Fsc

Immagine associata al documento: Emiliano e Capone: "Il fabbisogno di connessioni superveloci della Puglia deve essere garantito"
Rinvio e nuova istruttoria per l'Accordo di Programma finalizzato allo sviluppo della Banda ultralarga sul territorio nazionale.
L'approvazione è stata rinviata oggi dalla Conferenza Stato Regioni. Dovrà prima essere espletata una nuova istruttoria, in seduta straordinaria, dalla Commissione speciale per l'Agenda Digitale, incontro convocato a Roma per il 10 febbraio (ore 10,30).
La decisione dopo la ferma opposizione della Regione Puglia alla sottrazione delle risorse del Fondo Sviluppo e Coesione (Fsc, l'ex Fas) destinate alla banda ultralarga nelle Regioni del Sud. Un danno che per la Puglia vale 639 milioni di euro. Le risorse cioè sarebbero pari a zero per Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia, le Regioni dell'obiettivo convergenza, per le quali il fondo dovrebbe invece ridurre la forbice tra Sud e Nord. Le risorse invece andranno interamente divise tra le Regioni del Centro e quelle del Nord Italia.

La situazione è attentamente seguita dal presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, che ha partecipato alla Conferenza Stato-Regioni, e dall'assessore allo sviluppo economico Loredana Capone. "Stiamo lavorando con tutte le nostre forze per sventare la sottrazione dei fondi. Il nostro fabbisogno deve essere garantito", fanno sapere Emiliano e Capone. "La nuova istruttoria sarà fondamentale perché le risorse a disposizione del governo con il fondo Fsc non escludano le Regioni del Sud oggi penalizzate per aver speso i fondi europei sulla strategia Banda larga e ultralarga a differenza delle Regioni del Nord che con i fondi pubblici non hanno coperto le cosiddette "aree bianche" quelle cioè dove non ci sono investimenti privati".

"Aver ottenuto la nuova istruttoria - spiega Loredana Capone - è un passo fondamentale. Era inaccettabile per tutte noi Regioni del Sud la proposta passata in Commissione. Insostenibile il principio che le Regioni meridionali debbano usare solo i fondi Fesr, mentre quelle del Nord, oltre ai loro maggiori bilanci, possano contare sul 100% del Fsc, che invece per norma in quei territori non dovrebbe superare il 20%. L'80% infatti, secondo la stessa norma, deve essere interamente destinato alle sole Regioni del Sud".

"Per Puglia, Basilicata, Calabria, Campania e Sicilia - continua l'assessore - sarebbe un doppio schiaffo: significherebbe mantenere i gap e allo stesso tempo prestare il consenso a cedere ad altre regioni più sviluppate le risorse destinate proprio a superare quel gap". "La nuova istruttoria sarà funzionale ad ottenere garanzie per il presente e soprattutto per il futuro. Sono infatti stati programmati dallo Stato altri 3,4 miliardi di euro per la Banda ultralarga. Sulla ripartizione di queste risorse che hanno obiettivo 2020 è importante discutere ora perché ciascuno si attrezzi. La Puglia, che ha un fabbisogno al 2020 di 639 milioni di euro, per raggiungere l'obiettivo programmato dall'Unione europea, ha a disposizione sui fondi comunitari del Po (Fesr e Feasr) 86 milioni di euro, il resto dovrà essere integrato dallo Stato e su questo, essendo il 2020 alle porte, bisogna accordarsi adesso".

Nel frattempo è arrivata in assessorato la relazione sull'incontro di ieri che contiene la tabella relativa alla spartizione del Fondo Fsc tra le Regioni. Su una somma complessiva di oltre 1,5 miliardi, la porzione più cospicua va alla Lombardia che si aggiudica 381,7 milioni di euro, segue il Veneto con 315,8 milioni, il Piemonte con 193,8 e l'Emilia Romagna con 180,7 milioni. Ultima la Sardegna con 306mila euro. Zero euro per Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia.

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Pubblicato nella pagina: Sistema Puglia - home

Data Pubblicazione sul portale: 05 Febbraio 2016
Fonte: Ufficio Stampa
Aree Tematiche: Sistema Puglia, Politiche per lo Sviluppo
Redazione: Redazione Sistema Puglia
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