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Newsletter Sistema Puglia Num. 412 di Ottobre 2015

Agricoltura: aumenta del 35% l'imprenditoria giovanile

Immagine associata al documento: L'agricoltura italiana è viva e vitale. La conferma arriva da un'analisi della Coldiretti - resa nota il 2 ottobre - in cui, fra i dati salienti, emerge che nel 2015 i giovani lavoratori agricoli indipendenti fanno registrare un aumento record del 35% rispetto all'anno precedente con gli under 34 anni che operano come imprenditori agricoli, coadiuvanti familiari e soci di cooperative agricole che hanno superato le 70mila unità.
Insomma proprio nelle campagne si registra il tasso di crescita più elevato dell'occupazione giovanile tra i diversi settori produttivi, sulla base dei dati Istat relativi al secondo trimestre 2015 rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, diffusa in occasione della prima giornata dedicata alla creatività 2made in Italy" con la consegna degli Oscar Green, il premio per le imprese piu' innovative promosso dai giovani della Coldiretti.
Appare quindi lontano il tempo in cui - come sottolinea lo scrittore Alessandro Petrucelli ( autore di diversi romanzi, molti dei quali ambientati proprio in contesti agresti e di provincia) nella sua "lettera ai contadini" - "occorreva andarsene dai campi per non essere più contadini".
Insomma siamo di fronte ad una nuova generazione di contadini, allevatori, pescatori e pastori che fanno molto più che produrre cibo made in Italy perché proteggono i semi, le piante, l'acqua e i suoli e ogni giorno portano avanti in Italia non solo la crescita economica, ma anche la difesa della cultura, della storia, della bellezza, della salute e in generale l'alta della qualità della vita. Non e' un caso che in Italia si trovi probabilmente il maggior numero di giovani agricoltori dell'intera Unione Europa e che, secondo un sondaggio Coldiretti/Ixe', il 57% dei giovani oggi preferirebbe gestire un agriturismo piuttosto che lavorare in una multinazionale (18%) o fare l'impiegato in banca (18%).
La crescita del numero di giovani agricoltori è il frutto di un rinnovato interesse a trascorrere parte del proprio tempo a contatto con la natura: più di due giovani italiani su tre (68%) dichiarano di partecipare volentieri alla vendemmia e alla raccolta della frutta secondo Indagine Coldiretti/ixe'. Se un numero sempre più elevato di giovani decide di dare continuità all'azienda familiare la vera novità sono le new entry da altri settori o da diversi vissuti familiari che hanno deciso di scommettere sull'agricoltura con estro, passione, innovazione e professionalità, i cosiddetti agricoltori di prima generazione.
Secondo l'analisi della Coldiretti/Ixe', tra le new entry giovanili nelle campagne, ben la metà è laureata, il 57% ha fatto innovazione, ma soprattutto il 74% è orgoglioso del lavoro fatto e il 78% è più contento di prima. La scelta di diventare imprenditore agricolo è peraltro apprezzata per il 57% anche dalle persone vicine, genitori, parenti, compagni o amici. Una fonte di appagamento e soddisfazione personale, ma anche un'azione etica e sociale per la comunità poiché nel ritorno alla terra i giovani stanno cogliendo una straordinaria opportunità di sviluppo economico personale e collettivo, una sostanziale riscoperta delle opportunità offerte dal mondo rurale interpretato in chiave innovativa, grazie soprattutto alla spinta venuta dalla Legge di Orientamento (la legge 228/2001), fortemente sostenuta da Coldiretti, che ha aperto la strada all'agricoltura multifunzionale.
Oggi il 70% delle imprese under 35 opera in attività che vanno dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla vendita diretta, dalle fattorie didattiche agli agriasilo, ma anche alle attività ricreative come la cura dell'orto e i corsi di cucina in campagna, l'agricoltura sociale per l'inserimento di disabili, detenuti e tossicodipendenti, la sistemazione di parchi, giardini, strade, l'agribenessere e la cura del paesaggio o la produzione di energie rinnovabili, continua la Coldiretti.

Il risultato è che, secondo l’indagine della Coldiretti, le aziende agricole dei giovani possiedono, una superficie superiore di oltre il 54% alla media, un fatturato più elevato del 75% della media e il 50% di occupati per azienda in più. "Molti giovani hanno saputo valorizzare le potenzialità del territorio trovando opportunità occupazionali, soddisfazione personale ma anche una migliore qualità della vita- ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che- si tratta anche di un impegno per il bene comune che in Italia le Istituzioni stanno imparando a riconoscere".
"C'è un intero esercito di giovani che hanno preso in mano un settore considerato vecchio, saturo e inappropriato per immaginare prospettive future e ne hanno fatto un mondo di pionieri, rivoluzionari, innovatori e attivisti impegnati nel costruire un mondo migliore per se stessi e per gli altri- ha affermato Maria Letizia Gardoni delegata dei giovani della Coldiretti nel sottolineare che- dai campi non viene solo una risposta alla disoccupazione e alla decrescita infelice del Paese, ma anche una speranza alla sconfitta dei nostri coetanei che sono costretti ad espatriare e a quella di chi a 50 anni si ritrova senza lavoro, senza certezze, ma con una vita già costruita da sfamare”.[...]

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Pubblicato nella pagina: Politiche e mercato del Lavoro

Data Pubblicazione sul portale: 05 Ottobre 2015
Fonte: Regioni.it - Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome
Aree Tematiche: Sistema Puglia, Politiche e Mercato del Lavoro, Politiche per lo Sviluppo
Redazione: Redazione Sistema Puglia
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