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Newsletter Sistema Puglia Num. 402 di Luglio 2015

Centri per l'impiego: firmato accordo quadro Governo-Regioni

Immagine associata al documento: La firma dell'accordo quadro tra Governo e Regioni in materia di politiche attive per il lavoro, è per il ministro del Lavoro Giuliano Poletti "un importante passo in avanti per assicurare piena efficacia ad uno degli aspetti più importanti della riforma del mercato del lavoro. L'accordo quadro tra Governo e Regioni sancisce, infatti, un impegno per la gestione comune delle politiche attive per il lavoro nella fase di transizione istituzionale e di ridefinizione delle competenze, in uno spirito di leale collaborazione e con l'individuazione dei rispettivi ruoli".
Per il presidente della Conferenza delle Regioni, Sergio Chiamparino, si tratta di "un accordo che, anche se da perfezionare nella parte finanziaria, soprattutto per il 2015, ha grande importanza. Stabilisce un ruolo importante delle regioni nelle Politiche attive per il lavoro.
Inoltre delinea un modello per la gestione di questa transizione che a noi convince: finalmente c'è una Agenzia che definisce i livelli essenziali, con poteri di indirizzo, controllo e surroga nel caso di necessità e le Regioni con un ruolo attivo nelle politiche del lavoro. Nel lavoro si riproduce il modello sanità".
Il Ministro Poletti ha poi sottolineato che "è di particolare rilievo l'impegno a garantire congiuntamente la continuità di funzionamento, il rafforzamento e la qualificazione dei Centri per l'Impiego, considerandoli l'infrastruttura pubblica indispensabile per lo sviluppo delle politiche attive, e ad individuare le modalità più opportune per assicurare che il personale che vi lavora continui ad operare senza interruzioni: a questo fine, Ministero del Lavoro e Regioni - ha osservato - hanno individuato le risorse necessarie.
Da sottolineare, inoltre, la volontà di sviluppare la collaborazione pubblico-privato per una efficace realizzazione concreta delle politiche attive". Infine, "vale la pena di ricordare - ha aggiunto Poletti - che le convenzioni che il Ministero del Lavoro siglerà con le singole Regioni per dare concreta attuazione all'accordo, permetteranno un riconoscimento del loro ruolo, in quanto puntano ad individuare linee di collaborazione che consentano di valorizzare le buone pratiche realizzate nei singoli contesti territoriali".

La Conferenza delle Regioni ha dato l'intesa su alcuni decreti attuativi del Jobs act e ha siglato con l'accordo che le Regioni avranno una parte centrale nella gestione dei centri per l'impiego e le politiche attive sul lavoro. A darne notizia sono stati il governatore della Toscana, Enrico Rossi, e il consigliere del presidente, Gianfranco Simoncini. "Le Regioni saranno protagoniste - ha spiegato Rossi - nell'organizzazione delle politiche attive sul lavoro. Questo è un fatto decisivo, perché si apre ad un ruolo determinante su una materia delicata ed è stato fatto un passo avanti nei rapporti con il governo. Le politiche attive si fanno sui territori con la formazione, per favorire lo sviluppo".
I centri per l'impiego, a quanto si apprende, saranno per due terzi a carico del governo, per un terzo a carico delle Regioni. "L'annualità 2015 vede le Regioni in difficoltà ma comunque questa è una partita importante", sottolinea il Presidente del Veneto, Luca Zaia, il quale ricorda che la sua Regione conta 170 mila disoccupati di cui 42 mila immigrati.
Un commento a luci e ombre arriva dall'assessore al lavoro della Regione Veneto Elena Donazzan: “abbiamo corretto la linea del Governo sui centri per l'impiego, ottenendo modifiche al decreto delegato attraverso cui le regioni negozieranno con il Ministero del Lavoro, tramite lo strumento previsto della Convenzione, tutti gli aspetti organizzativi per la costruzione del modello di mercato del lavoro previsto dal Jobs Act.
Il Veneto - riferisce la rappresentante della regione al tavolo negoziale paritetico – ha proposto e ottenuto alcune modifiche organizzative volte a salvaguardare l'esperienza dei suoi 43 centri per l'impiego e a garantirne funzioni e prestazioni, ma permangono pesanti incertezze sulla copertura finanziaria del servizio e quindi sul futuro dei circa 400 dipendenti attualmente impegnati in questi servizi".
“Le Regioni negozieranno con il ministero del Lavoro convenzioni che tengano conto della specificità dei diversi modelli organizzativi territoriali - aggiunge Donazzan - ma ai Centri per l'Impiego rimarranno attribuite in via esclusiva alcune funzioni cardine: dovranno prendere in carico tutti i disoccupati e tutti i percettori di ammortizzatori e faranno parte della rete dei servizi per il lavoro che la Regione Veneto ha già attivato".
Su questo aspetto specifico del Jobc Act l'assessore veneto non risparmia note critiche: "Abbiamo chiesto e ottenuto la cancellazione dell'obbligo di convocazione ogni 60 giorni per i disoccupati e ogni 30 giorni per i percettori di politiche passive.
Se fosse passata l'impostazione iniziale del ministero - dichiara - saremmo andati verso il sicuro congestionamento, dati i numeri dei disoccupati, la scarsità del personale e l'incertezza di ruolo nella quale si trovano". In Veneto, va ricordato, i centri per l'impiego registrano una utenza media di 200 mila persone l'anno, effettuano oltre 150 mila colloqui di orientamento al lavoro e gestiscono circa 15mila richieste di lavoro da parte delle aziende.
Moderatamente soddisfatta l'assessore all'istruzione formazione e lavoro di Regione Lombardia Valentina Aprea. "Abbiamo ottenuto delle importanti modifiche al decreto delegato per negoziare con il Ministero del Lavoro tutti gli aspetti organizzativi per la costruzione del modello di mercato del lavoro proposto dal decreto, salvaguardando le specificità del modello lombardo". [...]

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Pubblicato nella pagina: Politiche e mercato del Lavoro

Data Pubblicazione sul portale: 31 Luglio 2015
Fonte: Regioni.it - Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome
Aree Tematiche: Sistema Puglia, Politiche e Mercato del Lavoro, Politiche per lo Sviluppo
Redazione: Redazione Sistema Puglia
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