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Capone: un incontro al Ministero Sviluppo Economico per vertenza Filanto

Chiedere con la massima urgenza un incontro al ministero dello Sviluppo economico per ottenere la cassa integrazione in deroga in favore dei 600 lavoratori del gruppo calzaturiero Filanto, senza stipendio e senza ammortizzatori dai primi mesi dell'anno.
È questa la prima emergenza emersa nel corso dell'incontro convocato oggi alla Prefettura di Lecce e culminato nella sottoscrizione di un protocollo d'intesa.
Al tavolo, oltre al prefetto, Giuliana Perrotta, anche l'assessore regionale allo Sviluppo economico Loredana Capone, i funzionari dell'assessorato al Lavoro delegati da Leo Caroli, le organizzazioni sindacali, i sindaci dei Comuni salentini interessati (di cui Casarano è capofila), i vertici della Provincia di Lecce e dell'Inps di Casarano, i rappresentanti delle aziende del gruppo Filanto interessate e Confindustria Lecce.

"La prima emergenza è sostenere i lavoratori, ben 600, che dall'inizio dell'anno non hanno né stipendio né alcun tipo di sostegno", ha spiegato l'assessore allo Sviluppo economico Loredana Capone.
"La Regione si impegnerà fino in fondo al tavolo romano perché i lavoratori ottengano la cassa integrazione in deroga, una boccata d'ossigeno fondamentale per ben 600 famiglie. Ci presenteremo al ministero con questo protocollo che impegna:
- l'azienda, a riprendere l'attività dopo aver attuato un piano di ristrutturazione;
- i 15 Comuni interessati, ad individuare strade alternative per la ricollocazione dei lavoratori;
- la Regione Puglia, a mettere a disposizione le risorse del piano straordinario destinato ai percettori di ammortizzatori sociali in deroga (cassa integrazione o mobilità).
Un piano (varato a febbraio 2013) che ha un budget complessivo di 80 milioni di euro".

Così continua e si intensifica l'impegno della Regione Puglia per trovare una soluzione all'annoso caso del gruppo calzaturiero Filanto. Per questi lavoratori era già stata formulata la richiesta per avviare la procedura concorsuale che consente di ottenere la cassa integrazione straordinaria. Tuttavia a causa del sequestro dei beni di alcune delle aziende del gruppo, la procedura concorsuale si è risolta negativamente. Il ministero senza la sentenza del Tribunale non ha istruito le pratiche di cassa integrazione e i lavoratori si sono ritrovati privi di sostegno. Adesso si apre un nuovo capitolo, che prevede un impegno intenso da parte di tutti gli attori coinvolti. Dopo il tavolo romano, un nuovo incontro in Puglia è previsto a settembre.