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L'Assessore Caroli a riunione con sindacati su vertenza Natuzzi

L'assessore al Lavoro Leo Caroli ha convocato questa mattina il tavolo con i sindacati e la Task force per l'occupazione sulla vertenza Natuzzi. Presso l'assessorato dunque - in vista della riunione domani a Roma presso il Ministero - il primo incontro per la valutazione dello stato della vertenza e per l'individuazione delle strategie comuni. Al tavolo, anche sindaci e rappresentanti dei Comuni dell'area in cui sorgono gli stabilimenti del gruppo Natuzzi, che come è noto, produce salotti e mobili imbottiti.
"La Regione - ha detto preliminarmente Caroli - non conosce ufficialmente il piano industriale presentato da Natuzzi (che prevede circa 1.200 esuberi e che è stato solo illustrato ai sindacati, ndr). L'incontro di oggi serve proprio per condividere le informazioni per avere più forza e autorevolezza al tavolo romano di domani al quale, credo, l'azienda porterà il piano".

Caroli si è poi scusato per non aver invitato - per un errore - alla riunione odierna i rappresentanti sindacali delle categorie del commercio, visto che sono molti i dipendenti Natuzzi con contratto del commercio. Il piano - si è detto oggi - non sarebbe stato neppure consegnato a Confidustria ma "tutto ci lascia supporre che domani sarà illustrato a Roma" - ha detto Caroli.

"La riunione di oggi - ha proseguito l'assessore - è stata particolare, aperta al pubblico e alla stampa, proprio per evidenziare che al di là delle tensioni per la vicenda, si può discutere serenamente delle migliori pratiche per affrontare la crisi. Ma non si pensi che oggi si stia compiendo l'ennesimo rito mentre le espulsioni dei lavoratori dall'azienda vanno avanti. Il coordinamento tra istituzioni come Regione e Comuni con i sindacati è un valore aggiunto che per esperienze fatte in altre vertenze, è risultato indispensabile per lo sblocco".
Caroli è poi tornato sul piano industriale dell'azienda: "non è stato presentato alla Regione, ma neppure la Rsu ce l'ha materialmente. Ecco perché non si può discutere di un piano che non c'è e che non è stato consegnato. Consideriamo anche il fatto che un piano non può essere discusso in presenza di una procedura di licenziamento collettivo.

È singolare anche il fatto che ci sarebbe un rilevante numero di esuberi pur in presenza di un elevato indotto: si tratta di un aspetto inquietante, che prefigurerebbe una rete alternativa di produzione che potrebbe aver alterato il mercato". Riguardo le proposte da portare domani a Roma, si dovrà partire da un'idea industriale e finanziaria per rendere sostenibile qualsiasi piano industriale. "Non potremo accettare l'abbattimento del costo del lavoro, ma dovremo pensare, ad esempio, a come riorganizzare lavoro e produzione, per aumentare la produttività attraverso la riorganizzazione e la modernizzazione del ciclo produttivo. Ma questo facendo leva sulla contrattazione aziendale e non sui livelli salariali minimi.

La Regione in più intensificherà la lotta al lavoro nero e sommerso: venerdì 12 ci sarà la prima riunione della task force con Guardia di Finanza, Carabinieri del Nil, Prefetture, Polizia e Inps per mitigare, tramite la repressione, la concorrenza sleale in numerosi comparti produttivi. Poi potremo ipotizzare un accordo di programma, sapendo però che esso si può stipulare solo in presenza di aumenti occupazionali e non di licenziamenti di massa. Il governo infine potrebbe introdurre altre misure, come gli incentivi all'acquisto di mobili e arredi".
"Il tavolo di domani - ha concluso Caroli - sarà il primo di una vertenza difficile, cui seguiranno altri incontri tecnici per affrontare le proposte regionali e dei sindacati".