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R.ETE. Imprese Italia: Sette politiche per rilanciare l'economia italiana

Si è svolta ieri a Roma la seconda Assemblea di Rete Imprese Italia, l'organizzazione che rappresenta il 94,7% del totale delle aziende italiane nei settori dell'artigianato, del commercio, del turismo, dei servizi, delle micro, piccole e medie imprese (PMI) e dell'impresa diffusa, aziende che impiegano il 58,5% della forza lavoro e contribuiscono al 60% della ricchezza prodotta nel paese.

Al centro della discussione le strategie per rilanciare la competitività del sistema produttivo italiano ed il ruolo centrale assunto dalle micro, piccole e medie imprese all'interno delle strategie di sviluppo: nel suo intervento introduttivo, il presidente di Rete Imprese Giorgio Guerrini ha definito chiaramente le sette priorità su cui dovranno concentrarsi nell'immediato futuro le politiche destinate a rimettere in moto il processo di crescita del sistema paese: semplificazione, innovazione, lavoro e welfare, Mezzogiorno, Europa, credito e fisco.
Per quanto riguarda il mondo lavoro, in particolare, Guerrini ha sottolineato la necessità di "politiche del lavoro che, dalla formazione agli ammortizzatori sociali, finalmente affrontino e sciolgano tutti i nodi che oggi bloccano le potenzialità occupazionali e mantengono distanti domanda e offerta". Nodi che, secondo Guerrini, si identificano con le "troppe rigidità in entrata ed in uscita" ed i "troppi vincoli all'organizzazione ed utilizzazione del lavoro".

Per il Presidente di Rete Imprese il rilancio del lavoro, e quindi del processo di crescita del paese, passa attraverso una serie di interventi specifici, quali la stabilizzazione ed il rafforzamento delle misure di detassazione del salario variabile, che premiano la produttività; la concessione di incentivi fiscali e normativi per chi assume e la promozione delle forme di partecipazione dei lavoratori, come la biliateralità.

Un'attenzione particolare è stata assegnata da Guerrini al problema della disoccupazione giovanile, considerata uno dei principali ostacoli per la crescita. Secondo i dati riportati dal Presidente, attualmente in Italia sono due milioni i ragazzi che non studiano, non lavorano e non cercano lavoro, "e intanto, nel 2010, il 26,7% delle imprese italiane non è riuscito a trovare personale per le qualifiche richieste!"

In questo contesto, Guerrini ha dichiarato di nutrire "forti aspettative che la riforma dell'apprendistato che il Ministro Sacconi ha presentato nei giorni scorsi, riconoscendo la centralità dell'azienda come luogo formativo, possa contribuire a formare i giovani in quelle competenze e professionalità che le aziende richiedono".

Passando alle politiche comunitarie, Guerrini ha auspicato la costituzione di un "patto europeo" per le PMI, che costituiscono, di fatto, la struttura portante dell'economia reale e dei processi di sviluppo territoriali dell'Unione Europea, rappresentando il 99,8% di tutte le imprese nella regione ed occupando il 67,1% dei lavoratori del settore privato.

In conclusione del suo intervento, il Presidente ha ricordato il valore ed i vantaggi che la collaborazione tra le cinque Confederazioni che hanno costituito Rete Imprese Italia genera per tutto il sistema produttivo italiano, contribuendo attivamente allo sviluppo dell'economia, della coesione sociale, dell'inclusione e della solidarietà.
E un forte sostegno in questo senso è venuto anche dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che nel messaggio inviato all'Assemblea ha enfatizzato il ruolo che organizzazioni di rappresentanza come Rete Imprese possono svolgere nel favorire la diffusione di nuove modalità di dialogo nel mondo imprenditoriale e tra questo e le istituzioni, dando forza alla voce delle realtà d'impresa più piccole.           
Sito di riferimento: http://www.reteimpreseitalia.it/