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Assegni di cura, precisazioni e chiarimenti

Con una nota diffusa nei giorni scorsi, gli uffici regionali integrano e rettificano alcune informazioni contenute nel vademecum approvato con atto dirigenziale (il n. 178) lo scorso 30 giugno e che ha dato formalmente avvio alla fase istruttoria.
Dovranno essere considerate valide, al fine di verificare il possesso dei requisiti previsti dall'avviso pubblico, tutte le attestazioni ISEE in corso di vigenza alla data di presentazione della domanda e/o tutte le attestazioni ISEE acquisite in data successiva alla presentazione della domanda, purchè in corso di vigenza alla data di consegna.
A giorni il BURP pubblicherà la determinazione dirigenziale e si provvederà a renderne disponibile sulla piattaforma web il testo integrale.
Ma gli uffici regionali intervengono anche per chiarire alcuni passaggi istruttori, a seguito delle numerose richieste di rettifica di dati e informazioni contenute nelle istanze di assegno di cura pervenute. In via generale, come già precisato nel vademecum, si possono rettificare i meri errori materiali commessi all'atto della presentazione della domanda. Invece, non potranno essere accolte, per evidenti ragioni di legittimità della procedura, richieste di rettifica che incidano sulla identità del beneficiario. Infatti, queste ultime determinerebbero una vera e propria "sostituzione del potenziale beneficiario" del contributo, che sfuggirebbe al meccanismo di controllo previsto dal sistema telematico di gestione delle domande di assegno di cura e relativa istruttoria.
A questa regola generale fanno eccezione quei casi in cui sia stato erroneamente indicato come beneficiario il genitore esercente la potestà al posto del minore disabile, il tutore legale o l'amministratore di sostegno, al posto della persona in condizione di non autosufficienza grave. Solo in questi casi, espressamente previsti dalla legge, sarà legittimo procedere alla rettifica del nominativo.