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Newsletter Sistema Puglia Num. 130 di Marzo 2010

La Commissione Europea valuta i programmi di stabilità o di convergenza di 14 Paesi

Immagine associata al documento: Mercoledì 17 marzo, la Commissione Europea ha esaminato i programmi di stabilità di dieci Stati membri della zona euro e i programmi di convergenza di quattro altri paesi dell'UE. Tenuto conto delle misure adottate dai paesi dell'UE per affrontare la crisi e dall'applicazione degli stabilizzatori automatici, la maggior parte degli Stati membri è ormai oggetto di procedure per disavanzo eccessivo.
Fra i Paesi esaminati questa volta, solo la Bulgaria e l'Estonia prevedono di mantenere il loro deficit pubblico sotto la soglia del 3% del PIL per tutto il periodo contemplato dai rispettivi programmi. Altri prevedono di ritornarvi a scadenze variabili e conformemente alle raccomandazioni ad essi rivolte ai sensi del Patto di stabilità e di crescita. Un'altra serie di programmi di stabilità o di convergenza sarà esaminata nel corso della riunione del collegio dei commissari la settimana prossima.
"I programmi esaminati riflettono allo stesso tempo le misure di rilancio intraprese per evitare una spirale economica discendente e la strategia d'uscita dalla crisi definita alla fine dell'anno scorso", ha dichiarato, in un comunicato, Olli Rehn. Nel 2010 le misure di sostegno continueranno quindi a gravare sulle finanze pubbliche di una grande maggioranza di Stati membri, dovendo le strategie di consolidamento di bilancio essere avviate nel 2011 (al più tardi). Il commissario agli affari economici e monetari sottolinea tuttavia che "i principali rischi che gravano sul risanamento risultano da ipotesi macroeconomiche leggermente ottimistiche e dal fatto che le misure di risanamento non sono precisate". La Commissione teme dunque che le riduzioni dei disavanzi siano meno consistenti di quelle previsti nei programmi e osserva che le misure previste per portare a termine il risanamento di bilancio a dal 2011 sono insufficientemente dettagliate.

Italia. Il programma di stabilità dell'Italia prevede una riduzione del deficit quest'anno (al 5% contro il 5,3% nel 2009) ed un ritorno al 2,7% nel 2012. Quest'adeguamento si basa sulle misure di controllo delle spese adottate nel 2008 e su altre misure di risanamento, ma che non sono precisate, ciò che rende la sua realizzazione dubbia agli occhi della Commissione, chi giudica ottimiste le ipotesi macroeconomiche italiane. Il rapporto d'indebitamento già elevato dovrebbe culminare al 117% del PIL nel 2010, quindi ricadere sotto la sbarra del 115% del PIL nel 2012.           
 
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Data Pubblicazione sul portale: 18 Marzo 2010
Fonte: Agence Europe - Bollettino quotidiano dell'Unione Europea
Aree Tematiche: Sistema Puglia, Sportello Europa
Redazione: Redazione Uffici Bruxelles
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