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Il Comitato delle Regioni discute sul futuro della Politica di Coesione

Riuniti il 25 febbraio a Bruxelles sotto la presidenza di Michel Delebarre, più di 100 responsabili politici locali e membri regionali della commissione della politica di coesione territoriale - COTER - del Comitato delle Regioni hanno discusso delle loro rivendicazioni comuni riguardanti il nuovo ciclo di finanziamento della politica di coesione dell'UE dopo il 2013.
In vista di raggiungere una posizione comune degli enti territoriali riguardo alla strategia e ai negoziati di bilancio futuri, il Comitato delle Regioni sta elaborando "un parere di prospettiva" sul futuro della politica di coesione, annuncia un comunicato. Dopo una serie di consultazioni presso le parti al livello locale, il relatore di questo parere, il segretario di Stato agli affari europei del Land della Sassonia-Anhalt Michael Schneider, ha presentato la sua prima proposta di relazione alla commissione COTER: quasi 90 gli emendamenti presentati da parte dei responsabili regionali e locali hanno presentato, a dimostrazione del grande interesse per l'argomento. L'adozione definitiva della relazione modificata è prevista per la sessione plenaria del CdR di aprile. Il Comitato delle Regioni sarà così il primo organo dell'UE a formulare una posizione ufficiale sul futuro della politica di coesione, precisa quest'ultimo. Michael Schneider ha auspicato che "potremo definire un concetto per il futuro della politica di coesione, fondato su un approccio coerente e un ampio consenso". Per il relatore, "un voto massiccio ci permetterebbe di esercitare un'influenza sulle fasi ulteriori del processo decisionale. È per questo che dobbiamo ancora trovare soluzioni di compromesso in alcuni settori".
Michel Delebarre dal canto suo ha messo in evidenza le sfide che deve raccogliere la commissione COTER, affermando che "il futuro della politica di coesione sarà chiaramente la prima delle nostre preoccupazioni. La nostra principale ambizione dovrà essere di ottenere un accordo politico sul metodo e gli obiettivi su questa politica prima di avviare i negoziati di bilancio". L'ex presidente del CdR ha aggiunto: "Penso che ci sia un consenso tra noi sul rifiuto di qualsiasi rinazionalizzazione, la necessità di adattare le industrie e l'occupazione alle sfide di un modo di sviluppo più sostenibile e il ricorso a una gestione multi-livelli e a un approccio più centrato sul territorio pertinente e sulle disparità intra-regionali"           
Sito di riferimento: www.cor.europa.eu