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Formazione 2010. Raggiunta l'intesa tra Governo, regioni, province autonome e parti sociali

"Governo, regioni, province autonome e parti sociali concordano sulla necessità di individuare tempestivamente alcune fondamentali linee guida per orientare attraverso una prima sperimentazione nel corso del 2010 l'impiego delle risorse finanziarie per la formazione degli inoccupati, dei disoccupati, dei lavoratori in mobilità o temporaneamente sospesi (cassaintegrati, percettori di indennità di disoccupazione ex art. 19 legge 2/2009)". Inizia così il documento siglato da Governo, parti sociali e regioni a Palazzo Chigi, sulle 'Linee guida per la formazione nel 2010'.
La formazione deve quindi risultare quanto più tarata sui fabbisogni professionali dei settori e delle imprese e sulle concrete esigenze delle persone interessate in funzione della loro occupabilità.
Cinque le azioni ipotizzate:

• Attivazione di un'unità operativa straordinaria presso il ministero del Lavoro per la raccolta di informazione sui fabbisogni professionali dei territori, basata su una cabina di regia nazionale gia' istituita al ministero del Lavoro, sugli osservatori regionali e sulle strutture giù attive delle parti sociali.
• Impiego diffuso del metodo di apprendimento 'per competenze', che garantisca ai cittadini la spendibilità delle competenze acquisite. Questo deve avvenire anche attraverso l'estensione della sperimentazione del libretto formativo, l'affermazione del valore dell'istruzione tecnica-professionale e il rilancio del contratto di apprendistato nelle tre tipologie previste dalla Riforma Biagi (professionalizzante, per l'esercizio del diritto-dovere di istruzione e formaizone, di alta formazione)
• Ampliamento e diversificazione delle azioni formative in favore degli inoccupati attraverso la promozione dei tirocini di inserimento, dei corsi Ifts (Istruzione formazione tecnica superiore), dei contratti di apprendistato.
• Formazione degli adulti con accordi di formazione-lavoro per il rientro anticipato dei cassaintegrati e la possibilità di impiego di parte delle risorse dei fondi interprofessionali per la formazione continua per finanziare la formazione per i lavoratori soggetti a procedure di mobilità nel corso del 2010 e per i lavoratori in mobilità che vengano assunti nel 2010, fermo restando il vincolo dell'iscrizione ai fondi dell'azienda a cui il lavoratore apparteneva. Previsto il rilancio del contratto di inserimento per gli over 50, per i giovani e le donne.
• Definizione in via sperimentale per il 2010 di un sistema di accreditamento su base regionale e secondo standard omogenei condivisi a livello nazionale di 'valutatori/certificatori'. A certificare le competenze acquisite potranno essere gli enti bilaterali, le associazioni dei datori di lavoro, le associazioni in possesso del riconoscimento istituzionale di rilevanza nazionale. Al centro del documento la valorizzazione degli enti bilaterali "al fine di favorire investimenti formativi -si legge nel testo- sia mirati ai soggetti più esposti dall'esclusione dal mercato del lavoro, sia organizzati secondo criteri non autoreferenziali in ambienti produttivi o prossimi ad essi sia rispondenti alla domanda di qualificazione e riqualificazione dei lavoratori coinvolti nelle transizioni occupaizonali che caratterizzano il mercato del lavoro nel corso del 2010, sia progettati a una logica di placement.