Bankitalia, crescita Pil all'1% nel prossimo biennio

  Il tasso di crescita del Pil, pari all'1,7% nel 2007, si attesterà nel prossimo biennio intorno all'1%. E' la previsione, contenuta nel Bollettino economico della Banca d'Italia, che risente di un contesto internazionale che "si è deteriorato in misura marcata" e "dell'aumentata incertezza sulle prospettive macroeconomiche delle principali economie, in connessione con le turbolenze nei mercati finanziari originate dalla crisi dei mutui subprime". Alla luce di questi sviluppi, scrivono gli economisti di via Nazionale, "si prevede che la crescita dell'economia italiana prosegua nel prossimo biennio a un ritmo inferiore a quello del prodotto potenziale": il tasso di crescita medio annuo del Pil, "pari all'1,7% nel 2007, scenderebbe all'1% nel 2008 e risalirebbe lievemente l'anno successivo".

La revisione al ribasso, "pari allo 0,7% nel confronto con l'esercizio previsivo di luglio, è attribuibile essenzialmente a tre cause: gli effetti sul reddito disponibile delle famiglie dei rincari delle materie di base; l'apprezzamento dell'euro, che ha peggiorato la competitività di prezzo dei nostri beni su tutti i mercati; un abbassamento della base di partenza del 2008 dovuto al fatto che i fattori prima citati si sono riflessi in un indebolimento congiunturale fin dallo scorcio del 2007".

Conti pubblici in 'significativo miglioramento'. Il bollettino economico di Banca d'Italia evidenzia le indicazioni positive per la finanza pubblica che stanno emergendo, con "l'indebitamento netto e il debito che dovrebbero collocarsi su livelli inferiori alle stime indicate dal governo a fine settembre". Il fabbisogno delle amministrazioni pubbliche "è sui livelli più bassi degli ultimi decenni" e, qualora nell'ultimo bimestre del 2007 "fosse, come nel 2006, superiore di quasi 5 miliardi a quello del settore statale, risulterebbe prossimo per l'intero anno a 38 miliardi, circa il 2,5% del Pil".

Nel 2008, sempre secondo Bankitalia, la dinamica salariale "risentirebbe della sigla di numerosi contratti di settore non rinnovati nel corso del 2007". Con la conseguenza che "l'aumento del costo del lavoro per unità di prodotto sarebbe di poco superiore al 3% nel settore privato e al 3,5% nell'intera economia". Valori "più elevati di quelli del 2007 per circa 1 e 2 punti percentuali rispettivamente". Al dato, si aggiunge, "contribuirebbe il rallentamento ciclico della produttività, che tornerebbe a ristagnare. In un contesto di crescita economica moderata e di più forti pressioni competitive all'estero, l'accelerazione del clup si accompagnerebbe con una temporanea contrazione dei margini di profitto".

La crescita dei consumi, invece, rimarrà ferma intorno all'1% sia nel 2008 che nel 2009. Ci sono "segnali di restrizione" dell'offerta di credito, anche se "l'espansione dei prestiti rimane sostenuta". La Banca d'Italia, nel Bollettino Economico, traccia un primo bilancio dell'effetto della crisi dei mutui subprime americani, sulla base delle informazioni raccolte presso le banche italiane che partecipano all'indagine trimestrale sul credito bancario nell'area dell'euro: "Avrebbe determinato un modesto irrigidimento dei criteri per l'erogazione del credito alle imprese", con i tassi sui prestiti che "si stanno adeguando agli aumenti dei rendimenti del mercato monetario con gradualità analoga a quella osservata in passato".       -          
 
Data Pubblicazione sul portale: 17 Gennaio 2008
Fonte: LabItalia
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Redazione: Redazione Sistema Puglia
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