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Vendola a Letta: aiuti concreti alle imprese per stare in Europa

Immagine associata al documento: Il governatore chiede al presidente del Consiglio impegni sul patto di stabilità

«Ho l'impressione che il Governo stia sottovalutando questa partita, rivolgerò un appello al premier Letta perché faccia in modo che il tema dello sviluppo in Europa non sia solo un esercizio retorico. La questione "Aiuti alle Imprese" deve essere posta al centro delle azioni comuni a sostegno delle aree deboli del paese».
Così il Presidente Vendola al Forum del LegnoArredo a Milano, parlando delle criticità in tema di crescita del sistema economico, in particolare Regolamento comunitario degli aiuti a finalità regionale.
«La bozza del nuovo regolamento comunitario — oggi in discussione con gli Stati membri - prevede l'obbligo di notificare direttamente a Bruxelles gli aiuti che comportino, ogni anno a livello nazionale, spese superiori ai 100 milioni di euro, prevedendo procedure e tempi decisamente non allineati alle esigenze di concretezza e rapidità delle imprese italiane. Inoltre la proposta prevede il ridimensionamento degli aiuti a sostegno delle grandi imprese.
Se confermato, il nuovo Regolamento potrebbe comportare gravi appesantimenti burocratico-amministrativi a carico delle imprese beneficiarie degli aiuti europei, con conseguenze negative anche in termini di maggiori conflitti tra i diversi territori del Paese che configurerebbero tra loro nella corsa ad evitare la notifica dei singoli strumenti di incentivazione.
Vendola ha anche parlato dell'altra criticità del sistema, quella del patto di stabilità.
«L'evoluzione sempre drammatica dei limiti del Patto interno di stabilità — ha detto Vendola - limita sempre più drasticamente la possibilità di promuovere investimenti pubblici ed aiuti diretti alle imprese. Tutto questo in una fase, come l'attuale, in cui viceversa diviene più strategico, in funzione anticiclica, il ruolo della domanda pubblica a favore del sistema imprenditoriale nazionale, sia direttamente attraverso gli incentivi, sia indirettamente attraverso la qualificazione del patrimonio infrastrutturale per lo sviluppo e la competitività».
«Le regole dei Patto - ha aggiunto Vendola -, anziché contribuire a contrastare gli effetti della crisi, diventano esse stesse causa di ulteriore aggravamento, limitando la possibilità di promuovere spesa per investimenti in quelle Regioni che non hanno problemi di cassa e di liquidità».

Da "Nuovo Quotidiano di Puglia" del 14 giugno 2013 (pag. II)

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