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Bilancio, boccata d'ossigeno. Irpef ridotta e niente tasse per i bar

Immagine associata al documento: Meno tasse per tutti. L'aria elettorale che ormai si respira a pieni polmoni alleggerisce le casse della Regione di quasi 60 milioni di euro e appesantisce le tasche dei pugliesi meno abbienti. «Perché la spesa sociale sarà salvata anche per il 2013 nonostante i tagli considerevoli legati ai trasferimenti statali» spiega, orgoglioso, il governatore. La giunta di Nichi Vendola approva ieri sera il bilancio di previsione che sarà discusso e approvato dal consiglio regionale prima di Natale, nelle sedute già convocate dal presidente Onofrio Introna per giovedì 20 e venerdì 21.
Vendola non ha dubbi: il nuovo documento contabile, che salta fuori, «nel pieno della burrasca economica e finanziaria», ha «un significato politico rilevante». Insieme con l'assessore al Bilancio Michele Pelillo, il rivoluzionario gentile innanzi tutto strizza l'occhio alle famiglie che tirano la cinghia. L'Irpef sarà ritoccata verso il basso: dallo 0,3 allo 0,1 per cento per chi guadagna fino a 15 mila euro; dallo 0,3 allo 0,2 per cento per la fascia compresa tra i 15mila e i 28mila euro. Quanto agli scaglioni benestanti, da 55mila euro in su, l'aliquota dello 0,5 per cento non avrà sconti.
Boccata d'ossigeno pure per quelli che hanno bar, ristoranti o alberghi. «Parliamo di una platea grande circa 17mila esercenti» precisa Pelillo. Sarà abolita la tassa sulle concessioni regionali, a decorrere dall'1 gennaio dell'anno prossimo (si tratta di un imposta che dondola tra i 70 e i 200 euro). Così come sempre dall'1 gennaio, chi immatricolerà un'automobile alimentata con gpl o metano, non pagherà il bollo per le «cinque annualità successive».
Braccia aperte nei riguardi dei giovani: raddoppia il fondo che alimenta le borse di studio e di cui potevano beneficiare non più del 35 per cento degli studenti universitari. Cambia la regola del gioco, si allarga il cordone della borsa e come stanno le cose riuscirà a sorridere il 70 per cento degli «aventi diritto».[…]

Da "La Repubblica Bari" del 05 dicembre 2012 (pag. III)

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