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Aziende rinnovabili vittime della criminalità organizzata
Colpita in Puglia la criminalità organizzata che chiedeva il pizzo e assunzioni alle aziende delle rinnovabili, soprattutto del fotovoltaico. Una vasta operazione dei Carabinieri di Brindisi ieri contro la Sacra Corona Unita ha dato un nuovo colpo al clan Buccarella. Sedici gli arresti ordinati dal Gip di Lecce su richiesta della Direzione distrettuale antimafia (DDA). L'operazione, denominata Helios, ha consentito di accertare l'esistenza di un ampio fenomeno d'estorsione riconducibile al clan a danno di 7 imprenditori locali e di uno messinese impegnati nei lavori di realizzazione di impianti eolici e fotovoltaici nei comuni di Brindisi, San Pietro Vernotico, Cellino S.Marco e Torchiarolo. L'attività criminale era finalizzata a recuperare denaro per il mantenimento dei sodali in libertà e delle famiglie dei detenuti nonché a garantire il pagamento degli avvocati. Oltre alla richiesta del pizzo, venivano fatte pressioni per imporre assunzioni sia come lavoratori presso le aziende che come guardiani di cantieri.
L'assessore allo Sviluppo economico e vicepresidente della Regione Loredana Capone ha espresso apprezzamento per l'azione condotta dai Carabinieri e dalla DDA.
"Spero che ora - ha detto l'Assessore - le imprese del settore possano trovare quel clima di legalità indispensabile per esercitare una qualsiasi attività economica e ricevere protezione in un momento di crisi economica come quello che viviamo. Ove ai costi generali delle aziende, già alti per la corposa pressione fiscale italiana, si aggiungano i costi impropri dovuti alla criminalità, infatti, è evidente che il nostro territorio rischia di impoverirsi e di perdere investimenti e occupazione. I casi emersi alla magistratura rappresentano proprio l'accaparramento illecito di profitti da parte di organizzazioni criminali a scapito di quelle aziende che hanno inteso investire su un settore come quello della green economy che è apparso tra quelli a più alto valore aggiunto. Aziende del fotovoltaico, insomma, vittime della criminalità".
"Per questa ragione - ha aggiunto la vicepresidente - non posso che stigmatizzare le dichiarazioni di alcuni consiglieri regionali che, in una vicenda come questa, confondono vittime con carnefici e sembrano non comprendere che i soggetti titolari delle autorizzazioni di impianti rinnovabili rilasciate dalla Regione Puglia sono proprio coloro che subiscono le estorsioni da parte di chi cerca profitti illeciti".
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