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Il Sole 24 Ore - L'energia traina l'export del Sud

Immagine associata al documento: Vanno interpretati con attenzione i dati Istat diffusi ieri sulle esportazioni regionali, anche se sembra che tutte le aree abbino voluto dare un loro apporto di crescita dopo l'annus horribilis del 2009 che ha dovuto, per forza di cose, sopportare l'impatto della grande crisi. Il ragionamento non vale tanto e solo per le differenze geografiche. Il problema vero é piuttosto quello di trovarsi di fronte a delle "illusioni ottiche" di tipo economico e finanziario. Per esempio, il boom dell'energia raffinata che sembra trainare il Mezzogiorno si deve addebitare all'andamento dei prezzi della materia prima che viene raffinata negli stabilimenti localizzati appunto nelle isole e nelle aree meridionali del paese.
Cominciamo a vedere qualche dato prima di evidenziare i molti commenti. questa volta di carattere prettamente regionale. I dati, disaggregati, si riferiscono all'anno appena concluso. Nella media del 2010 la ripresa delle esportazioni ha interessato tute le ripartizioni territoriali. Particolarmente elevato è risultato l'aumento registrato per l'Italia insulare (più 51,7%), dovuto appunto al forte incremento delle esportazioni di prodotti petroliferi raffinati. Anche l'Italia centrale e quella meridionale registrano aumenti superiori alla media nazionale (pari, rispettivamente) a più 17,2% e più 15.9 per cento. Dal punto di vista del peso specifico, invece, é sempre la Lombardia a rappresentare il baluardo principale del nostro export: nel 2010, infatti, ha sviluppato vendite oltreconfine per 94 miliardi di euro, quasi il 28% rispetto al totale Italia. Sul piano congiunturale, valutato sempre sulla base dei dati trimestrali depurati dalla componente stagionale (e quindi "diversi" dai dati grezzi che vengono ad esempio utilizzati per il denominatore di Maastricht) si evidenzia nel quarto trimestre 2010 rispetto all'analogo periodo precedente, variazioni positive delle esportazioni per tutte le ripartizioni territoriali, con incrementi contenuti per le regioni nord-orientali: più 0,3 per cento. Gli aumenti più consistenti si registrano, appunto, per l`area del Mezzogiorno (più 4,2%) e per l'Italia centrale (più 2,9%). In particolare, é ancora una volta il Nord-Est, con un incremento del 15,4%, a trainare la classifica delle esportazioni commerciali all'estero del settentrione (che rappresenta quasi il 90 per cento dell'intero business).
Sebbene il Nord-Est registri complessivamente un incremento migliore rispetto al Nord-Ovest (14.1%), é proprio la Valle d'A0sta con un +35,3% ad essere la regione maggiormente attiva al Nord. A seguire Bolzano con un + 20,2% e poi il Trentino-Alto Adige (+19,4%), Trento (+18,5%), Veneto (+16,3%), Emilia Romagna (+16,1%), Piemonte (+16%), Lombardia (+14,1%), Friuli Venezia Giulia (+7,9%) e ultima la Liguria (+1.9%).
Dal canto suo la Puglia, con un incremento del 20,2% rivendica il suo ruolo di leadership nel condurre la classifica del Mezzogiorno (isole escluse) delle esportazioni commerciali all'estero che complessivamente registra un +27 per cento.[...]

Da "Il Sole 24 Ore" del 15 marzo 2011 (pag. XXV)

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