In arrivo incentivi per asili nido e per i servizi ad anziani e disabili. La manovra anticrisi varata dall'Assessorato allo Sviluppo economico non coinvolge più soltanto industria commercio e artigianato ma si addentra nelle problematiche sociali. Lo fa attraverso il bando "Aiuti ai programmi di investimento di Micro e Piccole Imprese".
L'avviso, che è a sportello dunque è aperto a partire dal 23 aprile di quest'anno fino all'esaurimento delle risorse, è stato esteso per la prima volta (con la determina dirigenziale n. 460 del 13 luglio) alle imprese che realizzano investimenti per servizi asili nido e alle aziende che investono per servizi non residenziali rivolti ad anziani e disabili. Anche a queste due categorie andrà una fetta dei 100milioni di euro messi a disposizione dal bando e fino ad oggi destinati solo ai settori artigianato, commercio e industria.
Ad esserne interessate sono, in Puglia, 465 imprese, di cui 198 della categoria asili nido e 267 impegnate per servizi ad anziani e disabili (di queste 184 riguardano la provincia di Bari, 80 Lecce, 71 Taranto, infine 65 Foggia e altrettante Brindisi).
Forti le motivazioni alla base del provvedimento.
"Il superamento della crisi passa anche per i servizi alle donne lavoratrici e alle famiglie che si occupano di anziani e disabili", ad affermarlo è la Vice Presidente e Assessore allo Sviluppo economico
Loredana Capone che ha fortemente sostenuto il provvedimento e che spiega:
"alla vigilia del completamento della nostra manovra anticrisi, che è la più completa in Italia con oltre 508 milioni di risorse pubbliche, ci è sembrato un dovere morale oltre che amministrativo estendere gli aiuti alle imprese che operano in questi settori così vicini alle necessità delle famiglie. Fino ad oggi le domande per i dieci bandi anticrisi superano le 1.200 unità. È un importante segnale di fiducia del nostro sistema imprenditoriale. Siamo convinti che le imprese che operano nel sociale mostreranno altrettanto interesse e potranno grazie a questi incentivi crescere e servire meglio le famiglie pugliesi".
"Oggi le donne - continua la Vice Presidente - sempre più spesso sono costrette a restare fuori dal mercato del lavoro per potersi dedicare ai figli. Non è un caso che il tasso di occupazione femminile in Puglia sia meno della metà di quello maschile, cioè il 30,2% rispetto al 63,3%. Con questo provvedimento stiamo contribuendo ad invertire una rotta che non fa bene né all'economia né alle famiglie".
Comunicato Stampa - [
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