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60 anni dal disastro di Marcinelle, 22 le vittime pugliesi.
Immagine associata al documento: 60 anni dal disastro di Marcinelle, 22 le vittime pugliesi. Era l'8 agosto del 1956 quando il Belgio e l'Italia vennero scossi da una immane tragedia sul lavoro. Il turno del mattino era cominciato da poco quando un incendio scoppiò in uno dei pozzi della miniera di carbone Bois du Cazier di Marcinelle, nei pressi di Charleroi, in Belgio. Il fumo riempì tutto l'impianto sotterraneo provocando la morte per asfissia di 262 minatori di diverse nazionalità. Tra le vittime, la maggior parte provenivano dall'Italia: ben 136 lavoratori italiani persero la vita, di cui 22 minatori pugliesi.
Le operazioni di salvataggio e di recupero delle salme furono lunghe e complesse, e si conclusero solo dopo due settimane dal giorno della tragedia con un significativo annuncio in italiano di un soccorritore che pronunciò un laconico "tutti cadaveri". Il disastro di Marcinelle divenne uno spartiacque nella storia dell'emigrazione, dei diritti dei lavoratori e delle relazioni internazionali.
La presenza di tanti lavoratori italiani nel settore minerario, infatti, era stata determinata dalla stipula di un accordo bilaterale tra Italia e Belgio dieci anni prima di quella tragedia, nel giugno del 1946, nel quale ci si impegnava ad inviare 50.000 lavoratori italiani nelle miniere belghe in cambio di carbone a prezzi particolarmente favorevoli. L'obiettivo era ricostruire l'Europa post-bellica nel più breve tempo possibile. Da un giorno all'altro tutte le città e i paesi, fino ai più piccoli borghi italiani, furono tappezzati di manifesti pubblicitari rosa che propagandavano "le condizioni particolarmente vantaggiose offerte per il lavoro sotterraneo nelle miniere belghe". Questi manifesti si concludevano con messaggi in stile marketing pubblicitario come : "approfittate degli speciali vantaggi che il Belgio accorda ai suoi minatori" oppure "il viaggio dall'Italia la Belgio dura solo 18 ore", viaggio per di più gratuito per il minatore già contrattualizzato!
Neanche un cenno, ovviamente, ai pericoli ai quali erano esposti i minatori, a cui non erano garantite neanche le più elementari norme di sicurezza come la disponibilità di maschere antigas, introdotte obbligatoriamente nelle miniere belghe solo dopo il disastro di Marcinelle.
Oggi l'impianto minerario del Bois du Cazier fa parte dei patrimoni storici dell'UNESCO ed ospita un importante museo dedicato alla tragedia, molto attivo nel tenere viva la memoria di quei giorni terribili (www.leboisducazier.be).       -          
 
Data Pubblicazione sul portale: 08 Agosto 2016
Fonte: Servizio Pugliesi nel Mondo
Redazione: Redazione Pugliesi nel Mondo
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