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Agroalimentare: cresce produzione industriale
Immagine associata al documento: Agroalimentare: cresce produzione industriale La Coldiretti - facendo riferimento ai dati dell'Istat sulla produzione industriale nel mese di agosto - rileva che la produzione dell'industria agroalimentare lievita ad un tasso del 60% in più di quella media industriale, con un aumento pari all'1,6% ad agosto rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Si registra quindi una positiva inversione di tendenza in atto nell'alimentare con consumi, produzioni ed esportazioni tutti con il segno positivo.
A spingere la ripresa è la spesa delle famiglie italiane in alimenti che bevande che e tornata ad aumentare dopo sette anni di riduzione consecutiva e si preveda a fine anno uno 0,3% di crescita cumulata nei dodici mesi sulla base delle previsioni Ismea-Nielsen relative al 2015.
Secondo Coldiretti siamo di fronte ad un significativo cambio di direzione dei consumi alimentari, se confrontato con la dinamica negativa del 2014 (-1%) e a quella degli anni precedenti. L'alimentare è uno speciale indicatore dello stato dell'economia nazionale poiché si tratta della principale voce del budget delle famiglie dopo l'abitazione con un importo complessivo di 215 miliardi.
Sul fronte dei consumi parrebbe però che sempre più italiani dicono addio alla carne. Secondo il Rapporto Eurispes 2015, infatti, gli italiani che hanno scelto di escludere le proteine animali dalla propria alimentazione nel 2014 sono il 7,1% della popolazione (circa l'1% in più rispetto all'anno precedente): 4,2 milioni di persone nel 2014, mentre nel 2013 erano stimati a 3 milioni e 720mila, con una crescita complessiva del +15%.
Dati avvalorati anche da una recente indagine commissionata a GfK Eurisko, dal 2006 a oggi sono 2mln gli italiani che hanno preso le distanze dalla carne, con il 18,1% che la consuma meno di una volta a settimana, mentre aumentano quelli che si ispirano a modelli vegetariani e vegani .
Questi ultimi, in particolare, raccolgono consensi dal 3% degli intervistati, identificando un'Italia vegan-friendly fatta di 1,15 mln di persone tra i 18 e 64 anni. Sono 4 su 5 gli italiani che conoscono alimenti a base di soia, e sfiorano il 40% quelli che li consumano abitualmente o ne hanno fatto uso almeno una volta negli ultimi 6 mesi.
L'acquirente tipo viene dal nord-ovest (36%), abita in grandi città (13%) e occupa posizioni dirigenziali (25%); sono prevalentemente donne (58%), tra i 45 e i 54 anni (28%) e in possesso di una laurea (17%). A finire più spesso nei carrelli della spesa la panna vegetale (15%), le bevande sostitutive del latte (conosciute da oltre la metà del campione e scelte dal 14%) e i piatti pronti a base di soia (12%). Diverse le motivazioni alla base del cambiamento, da quelle salutistiche appunto, che individuano nelle proteine animali una delle cause di malattie cardiovascolari, metaboliche e tumorali, alle motivazioni ecologico-umanitarie, che considerano l'allevamento come una delle maggiori fonti di inquinamento e consumo idrico, oltre che di impoverimento delle risorse del Pianeta a scapito delle popolazioni più povere, fino alla motivazione etica più forte, che origina dalla considerazione dell'animale svincolata dalla visione utilitaristica, che lo identifica come fonte di cibo.
La Coldiretti – facendo riferimento ai dati dell'Istat sulla produzione industriale nel mese di agosto – rileva che la produzione dell'industria agroalimentare lievita ad un tasso del 60% in più di quella media industriale, con un aumento pari all'1,6% ad agosto rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Si registra quindi una positiva inversione di tendenza in atto nell'alimentare con consumi, produzioni ed esportazioni tutti con il segno positivo. A spingere la ripresa è la spesa delle famiglie italiane in alimenti che bevande che e tornata ad aumentare dopo sette anni di riduzione consecutiva e si preveda a fine anno uno 0,3% di crescita cumulata nei dodici mesi sulla base delle previsioni Ismea-Nielsen relative al 2015.
Secondo Coldiretti siamo di fronte ad un significativo cambio di direzione dei consumi alimentari, se confrontato con la dinamica negativa del 2014 (-1%) e a quella degli anni precedenti. L'alimentare è uno speciale indicatore dello stato dell'economia nazionale poiché si tratta della principale voce del budget delle famiglie dopo l'abitazione con un importo complessivo di 215 miliardi.
Sul fronte dei consumi parrebbe però che sempre più italiani dicono addio alla carne. Secondo il Rapporto Eurispes 2015, infatti, gli italiani che hanno scelto di escludere le proteine animali dalla propria alimentazione nel 2014 sono il 7,1% della popolazione (circa l'1% in più rispetto all'anno precedente): 4,2 milioni di persone nel 2014, mentre nel 2013 erano stimati a 3 milioni e 720mila, con una crescita complessiva del +15%. [...]

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Data Pubblicazione sul portale: 09 Ottobre 2015
Fonte: Regioni.it - Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome
Aree Tematiche: Politiche per lo Sviluppo, Sistema Puglia
Redazione: Redazione Sistema Puglia
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