Segnali di ripresa economica. «È la meccanica che dà la spinta»

Immagine associata al documento: Segnali di ripresa economica. «È la meccanica che dà la spinta» La crisi è alla fine. Si intravedono i primi flebili segnali di ripresa. La fonte è ufficiale. Confindustria delle province di Bari e Bat si dice certa di questo. La voglia di crederci si respira al terzo piano del palazzo che ospita la sede dell'associazione degli imprenditori in via Amendola. Soprattutto il settore della meccanica registra segni di ripresa. Michele Vinci, presidente di Confindustria Bari e Bat annuncia che il 13 giugno prossimo, al teatro Petruzzelli si terrà l'assemblea di Federmeccanica. È previsto l'intervento del leader di Confindustria, Giorgio Squinzi. «È un segnale estremamente importante - dice Vinci - perché vuol dire che qualcosa si muove dalla Puglia. E che le antenne di chi è un po' più lontano sono orientate verso di noi». Insomma, qualcosa di positivo si muove dalle nostre parti. «Un po' si deve alle politiche adottate dalla Regione Puglia, colte dall'imprenditoria locale». Si parla di incentivi sull'innovazione tecnologica delle imprese, dei contratti di programma. «Sono tasselli che vanno nella direzione di riscuotere la nostra fiducia».
Certo, non sono tutte rose e fiori. Vedi il caso Om e altre aziende che hanno chiuso i battenti. Altre riducono il personale. «Ma i segnali sono incoraggianti», ribatte Vinci. Giorgio Salvo direttore della sede di Bari di Bankitalia ha sviluppato un'analisi della situazione economica, L'analisi di banca centrale registra elementi di miglioramento e di superamento della lunga crisi che ha interessato la nostra economia. Segnali ancora deboli e fragili. E che soprattutto non danno ancora avvio alla risoluzione del problema fondamentale: la disoccupazione.
Salvo ha snocciolato una serie di dati. Il 2007 è lo spartiacque. L'anno di inizio della crisi. Al termine di questa che può essere considerata una vera guerra, oggi abbiamo un milione di disoccupati in più rispetto al 2007. La produzione industriale si è ridotta del 25%. L'analisi di Salvo: «il settore meccanico mostra una maggiore vitalità. Penalizzate le imprese di piccola dimensione. Nel sud, la quota di imprese con maggiore propensione all'export è più bassa rispetto alla media nazionale». Oggi però il livello delle esportazioni registra un lieve aumento, tornando ai valori del 2007. Circa la domanda interna per Salvo «i consumi sono inferiori dell'8% rispetto a quelli del 2007». Quanto investono le imprese? «Gli investimenti si sono ridotti del 22%». Perché? Anzitutto, la domanda di merci è calata. Ciò ha determinato una riduzione della capacità di produrle pari al 15 %. Molte imprese hanno approfittato del periodo di crisi per una ristrutturazione produttiva ed un rinnovamento tecnologico. Una vitalità positiva se teniamo conto del fatto che gli investimenti nazionali nel settore meccanico sono diminuiti del 5% nel 2013. Si assiste ad una ripresa delle esportazioni del settore meccanico: macchine ed apparecchiature hanno aumentato le esportazioni dell'1,6% e i mezzi di trasporto del 2,4 %. Il saldo commerciale è migliorato di 3,4 miliardi.

Da "La Gazzetta di Bari" del 4 giugno 2014 (pag. IX)

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Data Pubblicazione sul portale: 04 Giugno 2014
Fonte: La Gazzetta di Bari
Aree Tematiche: Sistema Puglia, Rassegna Stampa, Internazionalizzazione
Redazione: Redazione Sistema Puglia
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