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Appalti pubblici: il Parlamento europeo promuove strumento che migliora la competizione
Immagine associata al documento: Appalti pubblici: il Parlamento europeo promuove strumento che migliora la competizione Il Parlamento ha approvato mercoledì una serie di piani per la creazione di uno strumento che consenta ai paesi UE di evitare che imprese non comunitarie concorrano per contratti di appalto pubblico del valore di 5 milioni di euro o superiore, a meno che il loro paese d'origine non consenta alle imprese UE di fare altrettanto.

Lo strumento proposto, che potrà essere utilizzato solo con l'approvazione della Commissione europea, dovrebbe rafforzare la posizione dell'UE nei negoziati commerciali con i paesi terzi. "Non stiamo cercando di indebolire il nostro mercato, ma di motivare gli altri paesi ad aprire il loro mercato degli appalti alle nostre imprese", ha dichiarato il relatore del Parlamento europeo Daniel Caspary.
I piani sono stati approvati con 479 voti favorevoli, 184 contrari e 17 astensioni. Il testo approvato servirà al Parlamento come base per negoziare il necessario regolamento con il Consiglio.

Un nuovo strumento solo per grandi appalti
Lo strumento potrà essere utilizzato solo per grandi appalti pubblici (del valore di 5 milioni o più, IVA esclusa) e per quelli in cui i beni o i servizi originari fuori dall'UE costituiscono più del 50 % del valore totale dei beni e dei servizi prestati. Lo strumento si applicherà a quei paesi che attualmente non hanno ancora stipulato un accordo internazionale sugli appalti pubblici con l'UE, ma esclude i paesi meno sviluppati.

Prevenire la frammentazione del mercato unico europeo
Per impedire la frammentazione del mercato unico degli appalti pubblici nell'UE, i deputati hanno modificato la proposta presentata, prevedendo che gli Stati membri possano limitare l'accesso al mercato a fornitori di paesi terzi, solo mediante misure previste dal regolamento o dal diritto dell'Unione europea e solo dopo aver rilevato, attraverso un'apposita inchiesta della Commissione europea, una "mancanza di sostanziale reciprocità " da parte del paese terzo interessato.

Promuovere i diritti dei lavoratori e lo sviluppo
Per evitare che i paesi in via di sviluppo possano diventare vittime involontarie del nuovo strumento, i deputati propongono di escluderli dal campo di applicazione, poiché "considerati vulnerabili a causa di una mancanza di diversificazione e di un'integrazione insufficiente nel sistema commerciale internazionale".
I deputati hanno anche suggerito che "la mancanza di sostanziale reciprocità" nelle restrizioni potrebbe essere imposta anche qualora le norme internazionali del lavoro, come decretato nella direttiva sugli appalti pubblici approvata di recente dall'UE, siano violate in un paese terzo.

È questo protezionismo?
Una minoranza di 214 deputati ha votato per respingere lo strumento proposto, riecheggiando la visione di alcuni Stati membri dell'UE secondo cui la distribuzione di una simile "arma commerciale" potrebbe provocare ritorsioni da parte dei partner commerciali dell'UE, che a loro volta potrebbero danneggiare l'immagine globale dell'UE e dell'industria europea come promotrice della liberalizzazione degli scambi.
Tuttavia, la Commissione europea evidenzia che l'obiettivo del nuovo strumento è quello di porre rimedio a squilibri di accesso al mercato tra l'UE e i suoi partner commerciali.
Secondo la Commissione, l'85 % dei mercati degli appalti pubblici nell'UE sono già potenzialmente aperti agli offerenti internazionali, rispetto al 32% degli appalti pubblici negli Stati Uniti e al 28 % in Giappone.       -          
 
Data Pubblicazione sul portale: 15 Gennaio 2014
Fonte: Parlamento Europeo
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Redazione: Redazione Sistema Puglia
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