Crescita piccole imprese. Vendola: "Art. 18? In Puglia facciamo così..."

Immagine associata al documento: Crescita piccole imprese. Vendola: "Art. 18? In Puglia facciamo così..." "In Puglia, alle piccole imprese, conviene crescere". Lo ha affermato il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola commentando da Roma la presentazione questa mattina in Presidenza dell'incentivo mirato alla crescita e al consolidamento delle piccole imprese. "La Regione Puglia - ha continuato Vendola - lancia una sfida importante e chiede al governo nazionale di condividerne l'obiettivo e di impegnarsi nella promozione dell'incentivazione mirata alla crescita dimensionale delle imprese che sono al di sotto dei 15 dipendenti. Facciamo fare un salto di qualità alle piccole imprese - ha detto Vendola - e mettiamo in campo una vera politica industriale e di incentivazione, del tutto assente fino ad ora nell'agenda dei governi nazionali che si succedono. Cerchiamo così di tirarci fuori dalle secche sterili dei dibattiti nazionali sull'articolo 18 o di quelli locali sulla de-crescita felice come fattore di discontinuità. E quindi ci concentriamo sulla scommessa vera per il futuro, quella cioè sulla crescita sostenibile e "conveniente" delle imprese.

E' ben nota la mia posizione sull'articolo 18 - ha ribadito Vendola - quale presidio di civiltà del lavoro. Tuttavia, la Regione Puglia ha voluto considerare le posizioni di una parte dei commentatori e di economisti che individuano nell'articolo 18 dello Statuto uno degli ostacoli ai processi di crescita delle imprese. Si tratta di un'opinione tutta da dimostrare e, ciononostante, piuttosto che alimentare il pregiudizio contro il fattore Lavoro, come se fosse possibile crescere marginalizzandolo, abbiamo ritenuto di utilizzare la leva degli incentivi per valorizzarlo, il Lavoro. La Puglia, con la scelta di incentivare la crescita dimensionale delle piccole imprese con bandi a sportello, quindi con politiche industriali stabili nel tempo, ha dunque compiuto una vera e propria scelta politica che va ben oltre quella tecnica. Avevamo infatti già un catalogo molto ricco di incentivi, unico in Italia per la sua completezza e per la sua pervasività. L'aver individuato e promosso questo ulteriore incentivo selettivo significa dunque provare concretamente a promuovere piuttosto che la continua precarizzazione dei rapporti di lavoro (co.co.pro, tirocinanti, borsisti, somministrati, etc) la crescita stessa dell'azienda. Chiediamo agli imprenditori cioè di scommettere con noi sul fattore Lavoro come fattore di Crescita. In un mondo perfetto, sarebbe più utile ragionare su queste misure piuttosto che sulla 'battaglia ideologica' dell'abolizione dell'articolo 18. Ci siamo stufati di ragionare sui luoghi comuni, di vivere in un orizzonte solo virtuale che non tiene conto dei dati concreti della crisi. In cui si capovolge la logica e si può dichiarare che 'licenziare' serve a 'crescere'. E così nuovamente il 'liberismo' si autopropone come 'riformismo' e trova solo molte adulazioni e poche riflessioni. Noi in Puglia stiamo provando a passare dalla evocazione della Crescita come un mantra retorico alla concretezza di specifici progetti. Ora, poiché il Governo dispone di una enorme quantità di risorse finanziarie comunitarie non spese (il PON Competitività) potrebbe sostenere con noi questo strumento e sfidare il sistema di impresa. Sarebbe una concreta misura per la Crescita. L'unica che ci interessa: la Crescita del Lavoro.".       -          
 
Riferimenti (ALT+"D")
Data Pubblicazione sul portale: 21 Febbraio 2012
Fonte: Ufficio Stampa Regione Puglia
Aree Tematiche: Sistema Puglia, Politiche per lo Sviluppo, Lavoro e Formazione
Redazione: Redazione Sistema Puglia
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