Pesanti, a volte pesantissime, ma spesso non pericolose come al Nord perché generate dal deserto e non dal traffico. È questa la vera identità delle polveri sottili - o fini, come preferiscono dire i ricercatori - presenti in Puglia e in tutte le regioni europee del Mediterraneo. Viene svelata per la prima volta da una ricerca finanziata dalla Regione Puglia con un progetto strategico coordinato dall'Università di Bari (Dipartimento di Chimica) e svolto con l'Università del Salento (Dipartimento di Fisica) attraverso la collaborazione di due imprese (LEnviroS srl e FAI Instruments srl). Una ricerca sulla quale mezza Europa sta tentando di mettere le mani perché ha realizzato strumenti e metodi di misurazione innovativi, che fanno luce per la prima volta sul mistero delle provenienza delle polveri fini e potrebbero risolvere una volta per tutte il problema della multe comminate dall'UE per il superamento del livello massimo di polveri. La ricerca durata 48mesi è costata in tutto 1milione 168mila euro ed è stata possibile grazie a finanziamenti pubblici pari a 800mila euro erogati dalla Regione Puglia. Si tratta di uno dei 53 progetti strategici sostenuti dalla Regione Puglia (Area Politiche per lo Sviluppo economico, il Lavoro e l?innovazione) con 45 milioni di euro complessivi (disponibili nell'APQ accordo di programma quadro sulla ricerca).[...]
Da "Quotidiano di Bari" del 3 dicembre 2010 (pag. V) - |