La scienza e la tecnologia della Puglia regalano al mondo il diamante artificiale sensibile alle radiazioni ultraviolette. È un gioiello tecnologico più prezioso di qualsiasi gemma perché rivela, come nessun congegno è riuscito a fare, la presenza di raggi UV.
Gli ultravioletti, preziosi e allo stesso tempo pericolosissimi, grazie a questo sensore potranno essere "visti" con grande precisione, di conseguenza monitorati e controllati. In tal modo il loro uso o la loro semplice presenza non sarà più un pericolo per l'ambiente e la salute dell'uomo. Tanti scienziati, in vari paesi del mondo, stanno sviluppando questa sperimentazione, i ricercatori pugliesi coordinati dall'Università di Bari, ci sono riusciti con risultati estremamente competitivi rispetto a quelli raggiunti da altri gruppi. Un simile traguardo è stato reso possibile grazie ai finanziamenti che la Regione Puglia, attraverso l'Assessorato allo Sviluppo Economico, ha indirizzato a questa ricerca applicata, inserendola nei 53 progetti strategici ai quali sono stati destinati complessivamente 45 milioni di euro.
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