"Per Industria 4.0 si integrino politiche nazionali e regionali. Così il Sud diventa più attrattivo e l'Italia compete meglio con il mondo"
"Per arrivare alla manifattura 4.0 il rapporto non deve più essere tra Nord e Sud dell'Italia ma tra singolo territorio e resto del mondo. Per questo la misura nazionale di Industria 4.0 deve essere potenziata con l'integrazione delle politiche: non solo più intensa per il Sud ma complementare rispetto alle misure delle Regioni". L'ha detto l'assessore allo Sviluppo economico della Regione Puglia Loredana Capone intervenendo a Napoli all'incontro dal titolo "S.u.d. 4.0: dalla terza rivoluzione industriale verso l'Industria 4.0.
"La Puglia potrebbe essere ancora più attrattiva se gli incentivi statali e regionali venissero uniti. Diventerebbe più attrattivo l'intero Sud e l'Italia competerebbe meglio con il mondo".
"Inoltre - ha continuato l'assessore Capone - per ragionare davvero rispetto alla cultura dell'innovazione all'interno delle imprese, dobbiamo allargare il perimetro della nostra azione e passare dall'Industria 4.0 delle grandi imprese a quella delle piccole imprese che devono sentirsi chiamate direttamente ad innovare".
"In Italia - ha concluso - la Regione Puglia ha contribuito a realizzare il connubio tra imprese, anche piccole, e organismi di ricerca. Così si realizza Industria 4.0 come cultura di continuità che lega al tema dell'innovazione, quello della formazione e del lavoro, nelle aziende di ogni dimensione".
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