Puglia: l'arredamento cresce ma chiede azioni strategiche

Immagine associata al documento: Puglia: l'arredamento cresce ma chiede azioni strategiche Crescita quasi doppia della media nazionale, ma in valore poco meno di 400 milioni di euro. I numeri dell'export del mobile pugliese raggiunti nel 2015 dicono molto, ma non tutto. La ripresa c'è, il segno più dell'export 2015 sul 2014 è stato del 10,1%, rispetto al +6,2% a livello nazionale, ma «i valori assoluti - osserva Giovanni De Ponti, il dg di Federlegno Arredo che ieri, a Bari, ha presentato la mappa del settore pugliese messa a punto dal centro studi della sua organizzazione - sono pari a 391 milioni di euro, dunque modesti, ma importanti perchè segnalano un trend positivo con margini molto forti di miglioramento».
La partita del settore in Puglia è complessa. Qui ha sede un distretto storico per la produzione del mobile con 1.291 imprese, oltre alle 2.053 censite per il legno, il 6% del macrosistema italiano, con un valore prodotto, in termini di fatturato, che si è attestato, nel 2014, al 6% del totale nazionale per il mobile e al 3% per il legno. Nel mobile il fatturato è realizzato da società di capitali per oltre il 90% del totale, documentando, così, una filiera integrata tra imprese di dimensioni maggiori (fatturato medio di 1,702 milioni di euro) e una fitta realtà di aziende piccole o individuali. Il futuro pugliese si gioca soprattutto sui mercati esteri (oggi i primi 10 paesi di destinazione sono compresi tra Nord Europa, Usa, Cina e Israele),ma serve conoscenza degli strumenti a disposizione e capitale umano e professionale dedicato.
Come emerge dall'indagine - frutto di interviste e dati ottenuti, tra maggio e settembre 2015, da quasi 100 imprenditori dell'area barese e leccese - vi è una serie di bisogni decisivi per l'accesso ai mercati,sia nazionali che esteri. Quanto ai mercati si va, soprattutto nel leccese (produzione di cucine su misura) dal supporto di business development all'attività di back-office sullo sviluppo commerciale (per esempio informazioni tecnico-legali) mentre nel barese (la Murgia del mobile imbottito, una filiera produttiva vera e propria) si va dal sostegno alla preparazione e gestione delle missioni commerciali e delle fiere all'incoming di operatori di interesse.
Sul piano produttivo l'area barese chiede sostegno dell'integrazione produttiva, riprogettazione dei processi produttivi, con particolare attenzione al tema della sostenibilità ambientale (eco-design, efficienza energetica, etc.) e ancora il rafforzamento dei processi di trasferimento tecnologico, il sostegno ai sistemi di democratizzazione del processo di innovazione (crowdsourcing e crowdfunding).
Nel leccese invece serve supporto alle attività di logistica e valorizzazione della tradizione pugliese per innovare modelli tradition-based.Per le competenze i bisogni emersi si chiamano, nel barese, sviluppo di profili professionali specifici, potenziamento della managerializzazione e, nel leccese,sviluppo di competenze tecnico legali, di marketing e relative al mondo internet (presenza, ec-commerce). Sulla risposta a questi bisogni si gioca molto del successo del progetto strategico "Apulia Business Exchange: Design&Innovation" voluto dalla regione proprio per valorizzare le opportunità di investimento nel settore. Per finalizzarlo ancora di più il governatore, Michele Emiliano, e il presidente di Federlegno Arredo, Roberto Snaidero, firmeranno al salone del Mobile un aggiornamento dell'accordo quadro, già siglato a novembre 2013, per il rilancio dell'intera filiera del "sistema casa" pugliese.

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Data Pubblicazione sul portale: 01 Aprile 2016
Fonte: Il Sole 24ore.com
Aree Tematiche: Sistema Puglia, Rassegna Stampa, Politiche per lo Sviluppo
Redazione: Redazione Sistema Puglia
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