Un apparecchio che misura le polveri sottili ma va anche oltre: ne identifica la provenienza. Il prototipo è stato costruito grazie a un progetto (Simpa), finanziato dalla Regione Puglia, al quale hanno collaborato l'Università di Bari e l'Università del Salento. Il risultato è stato ottenuto combinando dati e strumenti, integrando modelli, mettendo insieme misure da satellite e misure al suolo. L'esperimento ha prodotto risultati interessanti: l'italia è divisa in due per le polveri fini, più leggere e pericolose al Nord, più grosse ma meno pericolose al Sud. Tante le ricadute del progetto sul territorio, come le misurazioni su microaree per pianificare azioni anti-traffico.
Da "Corriere della Sera" dell'11 gennaio 2011 (pag.XXXV) - |