Una ricerca dell'Università di Bari svela il mistero dell'Acquaporina, cioè il meccanismo che scatena la neuromielite ottica, malattia rara molto simile e spesso confusa con la sclerosi multipla. La scoperta, che spiana la strada alla preparazione di un farmaco contro la malattia, è pubblicata sulle maggiori riviste scientifiche mondiali, tra cui il Journal of Bilogical Chemistry che esce in Usa la settimana prossima e che le ha dedicato la copertina.
Lo studio è il terzo dei 53 progetti strategici sostenuti dalla Regione Puglia con i fondi destinati alla ricerca ed è stato realizzato da quattro dipartimenti delle facoltà di Scienze Biotecnologiche, Medicina e Farmacia dell'Università di Bari con finanziamenti pubblici (1 milioni e 130.000 euro, di cui 790.000 erogati dalla Regione).
"Il segreto dell'Acquaporina" fa parte della campagna "I Doni della Scienza", ideata dall'assessorato allo Sviluppo economico per valorizzare la ricerca e rendere noti a tutti i pugliesi i risultati ottenuti dai progetti sviluppati con risorse pubbliche. La ricerca, che è stata presentata ieri dalla vicepresidente della Regione Puglia, Loredana Capone, apre le porte alla comprensione delle cause scatenanti della neuromielite ottica, consente di distinguerla dalla sclerosi multipla individuando il ruolo dell'Acquaporina 4, una proteina che veicola l'acqua e che viene attaccata dagli anticorpi dei pazienti ammalati.

Da "Nuovo Quodiano di Puglia - Lecce" del 10 febbraio 2010 (pag. XXVII)       -